Ripple crolla dai massimi storici. In questo articolo spieghiamo i motivi.
Una premessa
Ripple (XRP) è una cryptovaluta che sta conoscendo un’ascesa davvero portentosa nel mondo delle cripto. Ad imperio ha attirato l’interesse di tutti gli investitori per alcune caratteristiche che la legano indissolubilmente alle banche. Dopo un rialzo eclatante, che ha portato Ripple ai massimi storici, con un incredibile +60.000% nel 2017, assistiamo ad una prima vera correzione.
Ma perché crolla? In sostanza il movimento è da attribuirsi a Coinbase. Il noto exchange, infatti, ha smentito l’ingresso di Ripple nel proprio paniere di negoziazione. Gli investitori sono dunque entrati nel panico iniziando a liquidare i propri acquisti. Il più grande exchange al mondo ha dunque smentito di avere in programma di inserire Ripple tra le coins scambiabili sulla propria piattaforma.
Uno sguardo al passato
Il rally di fine anno di Ripple era dovuto all’aspettativa di poterla presto trovare su Coinbase e su altri grandi exchange. Il passato ci insegna che quando gli investitori retail hanno l’accesso facilitato alla compravendita di una cripto, essa tende ad apprezzarsi. Un esempio cardine, oltre che con Ethereum e Litecoin, possiamo farlo col Bitcoin Cash. Bitcoin Cash, costola del Bitcoin, balzò da 1900 a 4.100 dollari subito dopo il suo ingresso su Coinbase.
La delusione
Il ceo di Coinbase aveva dichiarato qualche giorno fa alla CNBC che “tante altre altcoins saranno aggiunte nel 2018“. Poi la smentita su Ripple e l’inizio delle vendite. Nel contempo Coin Market Cup ha deciso di escludere la valutazione di marcato della Corea dal suo indice. Questo ha incrementato ulteriori vendite odierne su Ripple, aumentando la volatilità di mercato. L’analisi tecnica suggerisce che la soglia psicologica dei 2$ nella coppia XRPUSD potrebbe rappresentare un’ottima occasione per i compratori di ripresentarsi a mercato.