In queste ore c’è gran fermento tra le stanze di palazzo.
Domani i Laburisti, in occasione del congresso, voteranno una mozione tesa a promuovere un secondo referendum sulla Brexit.
Un episodio che crea una crepa all’interno delle militanze politiche, ma sopratutto che attira l’attenzione degli investitori internazionali.
I protagonisti
Infatti ci troviamo in uno scenario diviso tra i sostenitori dell’ uscita del regno Unito come i conservatori e la loro leader Theresa May, e i sostenitori di un ritorno nell’ UE come il leader dei laburisti Jeremy Corbyn.
Altro attivista nei confronti dell’ “Anti Brexit” è il magnate George Soros, che sta finanziando con i propri capitali delle campagne politiche di reintegro.
La giornata di domani sarà una giornata decisiva per le sorti del Regno Unito, considerando che anche L’ Ue chiede una presa di posizione netta in un tempo ragionevole.
Quali aspettative?
Corbyn è fiducioso e crede che si possano raggiungere gli obiettivi stabiliti, rinegoziando quelli che sono gli accordi sui negoziati e sul famoso Art. 50.
La premier Theresa May rimane categorica: ” Sono fiduciosa che con buona volontà possiamo raggiungere un accordo equo per entrambe le parti, non ci sarà mai un secondo referendum. Chiedo alla leadership labur di escludere un secondo referendum e smettere di tentare di frustrare il processo della Brexit”.
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