L’ultima conferenza stampa della BCE. Ecco gli aggiornamenti.
L’ultima Conferenza stampa della BCE ha declinato le novità per il 2019.
La BCE non ha toccato i tassi di interesse dell’Eurozona. Era un esito abbastanza scontato. Mario Draghi lo aveva ampiamente annunciato nelle scorse conferenze stampa. Dalle parole del numero uno della BCE emerge che i tassi rimarranno tali e quali almeno fino all’estate 2019.
I tratti salienti del verbale
“Nella riunione odierna il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha deciso che i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,40%.
Il Consiglio si attende che i tassi di interesse si mantengano su livelli pari a quelli attuali almeno fino all’estate del 2019. Rimarranno tali, in ogni caso, fino a quando ciò servirà ad assicurare un graduale implemento dell’inflazione fino ai target prossimi al 2% nel medio termine.
Gli acquisti netti nell’ambito del programma di acquisto di attività (PAA) termineranno a dicembre 2018. Al tempo stesso il Consiglio direttivo rafforza le proprie indicazioni prospettiche (forward guidance) sui reinvestimenti.
In linea con questo approccio, il Consiglio direttivo intende continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PAA per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento della BCE, e in ogni caso finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario.
La conferenza stampa
Nella conferenza stampa iniziata alle 14.30 Draghi ha sottolineato che “gli ultimi dati sono stati inferiori alle stime. La causa è il rallentamento della domanda estera”. Il presidente ha anche fatto riferimenti ad “alcuni Paesi e fattori specifici”. Ha poi sottolineato che “la forza della domanda domestica continua a sostenere l’espansione di Eurolandia e la crescita, graduale, delle pressioni inflazionistiche”.
Secondo Draghi “politiche monetarie accomodanti sono necessarie per il raggiungimento obiettivo di inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine”.
Anche l’Outlook per 2018-19 è stato rivisto al ribasso. Nonostante tutto i rischi per la crescita restano bilanciati. “Tuttavia, il bilanciamento dei rischi si muove al ribasso a causa di fattori geopolitici, protezionismo, vulnerabilità nei mercati emergenti e volatilità dei mercati finanziari”.
Draghi ha poi affermato che il Consiglio dei governatori è pronto ad modificare gli strumenti a disposizione per assicurare che l’inflazione continui a muoversi verso il target al 2% .
Le reazioni dei mercati
Timide le reazioni del mercato, con un Fiber che scambia nei pressi del prezzo d’apertura a quota 1.1350.