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Commodities Trading: ecco come investire sulle commodity

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Commodities Trading: in questa guida parleremo del trading sulle materie prime. Per ogni investitore conoscere il trading in commodity è di vitale importanza. Un investitore professionista sa che il trading sulle materie prime può diventare davvero redditizio. Il tutto è però legato alle competenze. Queso significa che bisogna possedere delle conoscenze approfondite per capire i meccanismi che stanno alla base delle oscillazioni di prezzo. 

Indice

Tutto quello che devi sapere per investire nel trading commodities

Fino a pochissimo tempo fa investire sulle materie prime era considerata un’attività riservata a pochi. Oggi, invece, con l’avvento di migliaia di piattaforme online, il trading in commodity è accessibile a tutti. Gli investitori retail, quindi, possono accedere agli investimenti sulle materie prime comodamente seduti sui divani di casa. 

Ma quali sono i rischi a cui si va incontro, specie se non sai quello che fai?

Questa guida ha lo scopo di essere il tuo vademecum. Attenzione: ti rivelerò quali sono i fondamenti chiave per far trading sulle materie prime, gli stessi che mi hanno permesso di diventare un trader professionista e un analista di successo. 

Commodities Trading: commodity definizione. 

Cosa sono le materie prime? 

Partiamo dalla traduzione del termine.

Commodities traduzione: materie prime. 

Se, invece, trovate scritto Commodity, la traduzione sarà Materia Prima.

Si deduce, quindi, che il plurale di Commodity sia Commodities, seguendo le regole ortografiche della lingua inglese. 

Commodity significato

Per dare una definizione di materie prime diremo che le commodities sono beni che stanno alla base del mercato e delle contrattazioni. A livello globale tutti gli istituti, le banche, ma anche i singoli individui, comprano e vendono materie prime. Il valore delle materie prime, quindi, è fondamentale per determinare i prezzi di servizi e strumenti più complessi. 

Per capire il mondo delle correlazioni sui mercati finanziari, una conoscenza delle materie prime diventa di vitale importanza. In cosa sono diverse le materie prime rispetto a tutti gli altri beni? A differenza, ad esempio, del vostro cellulare, che cambia il suo valore in base allo stato, all’usura, e non ha un prezzo indicizzabile, l’oro è al perfetto opposto. Questo significa che le materie prime hanno lo stesso prezzo, in tutto il mondo, in un determinato momento. Questo perché le materie prime sono standard e scambiabili.

Commodities Trading: le materie prime sono prodotti fungibili. 

Es. 1 grammo di oro avrà, nello stesso momento, il prezzo uniformato in tutto il mondo. Significa che se scambio 1 grammo di oro in Italia o in Thailandia, otterrò un controvalore in denaro identico in entrambi i luoghi. Il prezzo dell’oro può essere consultabile in qualunque momento, ed è univoco. Vi sono solo dei rarissimi casi in cui questo non avviene, e sono quei casi in cui vi sono di mezzo tasse e costi di trasporto diversi. 

In generale le materie prime vengono estratte, prodotte e coltivate in quantità importanti. Queste quantità bastano a supportare il mercato globale, che è un mercato liquido in costante movimento. Il mercato, quindi, offre svariati strumenti per poter investire sulle commodities. L’universalità del prezzo rende ogni commodity trasparente e quindi i consumatori e i trader possono investire speculando sui movimenti di prezzo, o compiendo vere e proprie transazioni commerciali. 

Tutte le commodities (Critpovalute a parte) corrispondono a dei prodotti tangibili necessari all’uomo per la sua sopravvivenza nell’epoca attuale. 

Commodities trading: ecco le principali materie prime

Esempi di materie prime sono: 

  • oro
  • rame
  • mais
  • caffè
  • petrolio
  • gas naturale
  • platino
  • palladio

Come si sono evolute le materie prime? 

La risposta spontanea sarebbe: le commodities nascono col mondo. Nella realtà dei fatti le materie prime nascono con l’uomo, anche se ad oggi la scienza dibatte ancora sul tempo preciso e sul luogo del pianeta in cui ciò è materialmente avvenuto. Secondo alcune prove scientifiche il riso, ad esempio, sarebbe il primo vero e proprio prodotto Cinese. A quanto pare è proprio in Cina che più di 6000 anni prima dalla nascita di Cristo si commerciava ed esportava il riso. 

2000 anni più tardi, e quindi nel 4000 a. C., i Sumeri (che, ricordiamo, si trovavano dove oggi si trova l’Iraq) introdussero l’uso delle prime monete. Si tratta di monete di argilla che servivano per comprare gli animali. I Sumeri, infatti, furono i primi ad introdurre sia l’utilizzo delle monete, ma anche l’abitudine di annotare e inventariare ogni cosa.

Potremmo dire che si tratta del primo popolo che ha annotato per iscritto in tavolette entrate, uscite, inventariando i propri beni. A quanto pare questi gettoni venivano posizionati in un contenitore di argilla e sigillati. Ed è proprio tra i sumeri che nascono le prime forme embrionali di futures sulle materie prime. Dopo i Sumeri tante altre civiltà iniziarono a servirsi di conchiglie oppure bestiame per acquistare altre merci. 

Commodities Trading: la nascita della moneta

Nel percorso storico delle materie prime e per vedere entrare a pieno titolo l’oro e l’argento, bisognerà attendere l’avvento delle civiltà Greca e Romana. Si tratta di popoli avanzati in intelletto che apprezzarono la lucentezza e la malleabilità di questi metalli.

Oltre, quindi, alla bellezza fisica di oro e argento, vi è anche la caratteristica di poterli fondere facilmente.

Bada bene: questa caratteristica è di vitale importanza per capire per quale motivo le prime vere e proprie monete erano prodotte con questi metalli. La possibilità di fonderli e modellarli in monete di uguali dimensioni ha reso l’oro e l’argento i metalli più ricercati di sempre. Nella prima fase del commercio internazionale, infatti, il mezzo preferito per acquistare merci fu proprio l’oro, che divenne il mezzo di scambio più diffuso. 

Facendo un balzo in avanti per dedicare spazio anche alle altre materie prime, sarà necessario dire che in USA i prodotti che hanno come base il grano, hanno iniziato a diffondersi a partire dal XIX secolo. In quel secolo la nazione e i suoi fabbisogni richiesero la necessità di concentrarsi sulla produzione di cereali e beni di prima necessità, tra cui allevamenti di bestiame, ma anche la corsa ai metalli preziosi e alle risorse energetiche.

Commodities Trading: le principali categorie di commodities 

Tutte le materie prime vengono, generalmente, suddivise in 4 grandi categorie. 

Metalli: e soprattutto i metalli preziosi. Gli esempi più comuni, quando parliamo di Metalli Preziosi, sono l’Oro, L’argento, il Palladio e il Platino. Esistono, poi, i metalli di base. In questo caso menzioneremo lo Zinco, lo Stagno, l’Alluminio, l’Acciaio o il Nichel.  

Agricoltura: e anche qui è necessario fare una differenziazione tra le colture alimentari, le colture industriali e l’allevamento di bestiame. Come culture alimentari porteremo come esempio la Soia, il Mais, il Frumento o il Succo d’Arancia. Le colture industriali possono identificarsi con la Legna, la Lana piuttosto che la Gomma. Infine se di bestiame si parla, ci riferiamo a Bovini, Ovini, Maiali e Pancetta di Maiale. 

Ambientale: si tratta di quelle materie prime legate all’energia rinnovabile. Si possono, quindi, annoverare in questa categoria i certificati bianchi e i certificati di energia rinnovabile. 

Energia: all’interno di questa categoria, infine, vanno ad inserirsi tutte le materie prime necessarie alla produzione energetica. Abbiamo, quindi, i prodotti petroliferi quali ad esempio il gas naturale, la benzina, il petrolio greggio piuttosto che l’uranio (che serve per il nucleare), il carbone, l’olio combustibile piuttosto che l’etanolo o l’elettricità. 

Dove si concentrano gli scambi sui mercati? 

Diciamo che all’interno delle 4 categorie di cui abbiamo parlato poco sopra, sono racchiuse decine e decine di materie prime che vengono commerciate, tutti i giorni, sui mercati finanziari. È però necessario dire che l’80% degli scambi a livello mondiale si concentra su poche di esse. 

Vediamo adesso di capire caratteristiche e peculiarità delle commodities più importanti del mercato. 

Commodities Trading: Grano

commodities trading Il grano è una delle materie prime più importanti del pianeta. Coltivato in tutti i continenti serve a soddisfare fabbisogni essenziali dell’umanità. I prezzi, nel caso specifico del grano, vanno paragonati con altri cereali come l’orzo, l’avena o il mais di cui parleremo tra poco. È necessario dire che queste materie prime si possono sostituire l’una con l’altra.

In questo contesto la variazione dei prezzi è causata dallo spostamento della domanda verso altri prodotti (come la soia ad esempio). Secondo delle recenti stime scientifiche, lo sviluppo dei paesi in via d’espansione dovrebbe supportare la domanda di grano di qui ai prossimi anni in quanto fonti nutrienti e alimentari. 

Commodities Trading: Mais

commodities trading Come abbiamo visto tra i cereali più importanti un altro ruolo di spicco spetta al mais. Si tratta di una commodity con svariate applicazioni in tutta l’economia del pianeta. Oltre ad essere fonte nutrizionale per l’essere umano, serve anche per nutrire gli animali. Ma non finisce qui: il mais viene utilizzato anche per la produzione dell’etanolo, un combustibile parecchio diffuso.

Dato che il prezzo di zucchero, negli scorsi anni, è andato incontro ad un apprezzamento molto più celere rispetto a quello del mais, grandissime multinazionali americane hanno deciso di sostituire lo zucchero col mais come dolcificante in un sacco di prodotti di massa. Gli esempi sono le caramelle, piuttosto che le bibite gasate o salse industriali di vario tipo. Visto che la domanda di cibo, carburante e dolcificanti nel mondo sembra essere in ascesa, il mais gioca un ruolo chiave nella lista di commodities ove si concentra il maggior numero di contrattazioni di mercato. 

Semi di soia nel commodities trading

soia trading commodity Sempre più diffusa, in particolare modo da quando il vegan è diventato di moda, i semi di soia hanno centinaia e centinaia di impieghi diversi. In particolare: bisogna dare risalto all’olio di soia, che sta alla base della preparazione di svariati prodotti come torte, biscotti, grissini, cracker, pane. Ma l’olio di soia è presente anche in condimenti per insalate e salse di vario tipo.

I semi schiacciati, invece, sono fonte di nutrimento per gli animali. Abbiamo visto l’impiego dell’olio di soia in cucina, ma è opportuno dire che l’olio dei semi della soia vengono utilizzati anche come materia prima per la produzione di biocarburanti. La richiesta di cibo e energia pulita sembrano essere una priorità essenziale di questo millennio. Per tale motivo queste dinamiche potrebbero portare ad un aumento vertiginoso della richiesta di soia. I principali produttori nel mondo sono Brasile, Argentina e USA (questi tre paesi sono coloro i quali producono l’80% di soia nel mondo).

Commodities Trading: Caffè 

caffè trading commodity Si parla di uno dei mercati più grandi del mondo. Basta pensare che solo negli USA il caffè equivale all’1,6% del Prodotto Interno Lordo. Al mercato del caffè sono legati quasi due milioni di posti di lavoro. Bastano solo questi due dati per capire come il caffè sia una materia prima importantissima.

Il 90% della produzione di caffè si concentra in soli cinque paesi. Nella lavorazione, però, gli stati in via di sviluppo assumono un ruolo sempre più importante, per dare poi alla bevanda il gusto che tutti noi conosciamo. Infatti il caffè, una volta raccolto, richiede delle fasi chiave del processo produttivo per passare dalla pianta alle nostre tazze. In quell’ottica i posti di lavoro legati al caffè arrivano a sfiorare i 10 milioni a livello globale. 

Commodities Trading: Zucchero 

zucchero commodity Che mondo sarebbe senza lo zucchero? E molti non sanno che lo zucchero e presente in tantissimi alimenti e prodotti industriali. Oltre ai cibi, però, lo zucchero è impiegato per produrre l’etanolo. Da sempre i governi dell’interno pianeta sono intervenuti con dazi, sovvenzioni, tariffe sullo zucchero. Per questo motivo il prezzo mostra delle oscillazioni notevoli per chi intende investire sul mercato delle commodities. Per quanto la canna da zucchero sia coltivata in dodici paesi del pianeta, i produttori più importanti rappresentano i tre quarti della produzione.

Commodities Trading: Petrolio greggio

Anche se non gli abbiamo riservato il primo posto di questa lista, si tratta della materia prima che più di tutte determina dinamiche e prezzi di tutto il mercato globale. Il petrolio non viene utilizzato solo per dar vita al carburante che serve a macchine, aerei, treni e navi.

petrolio materie prime Dal petrolio si crea anche la plastica e i tessuti sintetici come poliestere, nylon, acrilico. Non finisce qui: il petrolio si utilizza anche per la creazione di fertilizzanti, cosmetici e creme. Anche per creare i pezzi del computer serve il petrolio. Per questo motivo possiamo dire che il prezzo del petrolio greggio ha un ruolo chiave nell’economia globale che si ripercuote si tutte le altre materie prime e non solo. 

In base al luogo in cui si estrae o alle sue caratteristiche più prettamente fisiche, troveremo vari tipi di petrolio come il WTI (West Texas Intermediate), ma anche il Brent Oil. 

Commodities Trading: Benzina 

materie prime trading La Benzina non ha certo bisogno di presentazioni. Si tratta di un carburante che anche tu utilizzi. La Benzina deriva dal petrolio greggio e rappresenta un bene di prima necessità per tantissimi motivi. Infatti non si parla solo dei mezzi di trasporto come auto, motocicli e camion.

Al pezzo della benzina sono legati i prezzi di tutti i beni di consumo. Infatti il prezzo dei carburanti influisce, e non di poco, sul trasporto delle merci. Per questo motivo diremo che il prezzo della benzina ha un effetto incisivo su tutti i processi economici globali. Ci sono trader americani appassionati a strategie legate agli spread tra i prezzi del petrolio greggio e i prezzi di tutti i carburanti raffinati che derivano dal petrolio (come la benzina appunto). 

Commodities Trading: Natural Gas

natural gas commodity Il Gas Naturale ha un ruolo di spicco tra le commodities. Questo perché viene utilizzato in svariati settori e comparti, tra cui le industrie, la generazione di elettricità e energia e svariate applicazioni nel campo dell’industria. Tra tutti i combustibili fossili il gas naturale è considerato pulito. Per tale motivo, con un mondo che va sempre più incontro alle esigenze dell’ambiente, la domanda si gas sembra destinata ad aumentare nel tempo. Russia e USA sono i più grandi e imponenti produttori di Gas Naturale nel pianeta. 

Commodities Trading: Rame

rame trading commodity Senza il rame non esisterebbe nulla di ciò che conosciamo. Gli usi del rame riguardano tutto essendo questo metallo un conduttore per eccellenza. Sta alla base di ogni cosa: fili, cellulari, cavi, elettrodomestici, televisioni, ecc. Costruire l’infrastruttura di una civiltà moderna, senza il rame, è impossibile.

Il suo soprannome negli ambienti finanziari è Dr. Copper. Questo perché si dice che il rame abbia un dottorato di ricerca, in quanto il suo valore fa il buono e il cattivo tempo nell’economia. Dal prezzo del Rame, infatti, possiamo dedurre lo stato di salute dell’economia globale. Per farla semplice: chi investe a rialzo sul rame confida in un rialzo del prodotto interno lordo dell’intero pianeta. 

Commodities Trading: Oro

gold commodity trading Dulcis in fundo: parliamo del gold. La caratteristica principale di questo metallo prezioso è che la sua domanda è strettamente legata alle speculazioni di mercato. Il motivo è da riscontrarsi nel valore che l’oro ha assunto nei secoli. Gli speculatori che conoscono come funziona l’economia, vedono nell’oro un’ottima alternativa alla moneta cartacea. Per questo motivo l’oro è considerato come bene rifugio.

In momenti particolarmente complessi per l’economia, il prezzo dell’oro è destinato a salire. Questo perché se ci sono rischi a livello globale, l’investitore venderà dollari e comprerà oro. Per questo motivo nei momenti particolarmente delicati e di tensioni globali, il prezzo dell’oro schizza alle stelle. 

Commodities Trading: Argento

silver commodity trading Come l’oro, anche l’argento è un metallo prezioso molto scambiato. Molti lo considerano l’oro dei poveri. Infatti anche il Silver sta al centro di parecchie speculazioni finanziarie per il suo valore e per l’impiego in gioielli o in campo industriale. Gli investitori sono soliti osservare il prezzo dell’argento in relazione a quello dell’oro. In genere l’andamento di questi due metalli è un ottimo indicatore della salute dell’economia globale. 

Commodities Trading: Cryptocurrencies 

commodities bitcoin cripto Entrano, tra le commodities, anche le criptovalute. Si tratta di un ampio insieme di token digitali che possono essere utilizzati per svariati scopi. Le cripto più importanti, come il Bitcoin, sono state create e progettate per assumere il ruolo di valuta digitale, nonché di deposito di valore. Altre cripto, come Ether e Ripple sono state progettate per nicchie e fini specifici. 

Le cripto, però, hanno in comune una cosa: sono basate sulla blockchain. Si tratta quindi di token che usano la crittografia per tutti gli scambi che avvengono sul mercato. La potenza di calcolo serve anche per minare le cripto, e quindi crearle. Per far questo serve un’elevata potenza di calcolo.

Come avvengono le transazioni su blockchain?

Le transazioni, invece, vengono tutte create ed elaborate su blockchain. In questo caso si deve immaginare la blockchain come una sorta di libro mastro digitale dove ogni transazione viene annotata. L’innovazione della blockchain sta nel fatto che le transazioni che possono essere condivise, simultaneamente, su migliaia di computer. Tra le varie cose tutte le transazioni che avvengono su blockchain sono immutabili. 

Le criptovalute si incentrano sulla funzionalità e l’utilizzo degli smart contract, ossia i contratti intelligenti. L’altra caratteristica chiave delle criptovalute è la decentralizzazione. Per questo motivo si tratta di strumenti sicuri (perché le transazioni sono immutabili) e che garantiscono la privacy. 

Chi utilizza le criptovalute, in genere, punta ad adottare un mezzo di scambio svincolato dalle banche centrali e quindi dai governi nazionali. L’idea intrigante di mettere la parola fine al monopolio del comparto bancario, rende le cripto degli strumenti destinati ad assumere valore nel tempo.

Tra le più importanti cripto è necessario annoverare il Bitcoin. Si tratta della cripto più famosa del pianeta, che ha fatto parlare di se per le forti accelerazioni a rialzo che l’hanno contraddistinta in 10 anni. Dal valere una frazione di centesimo BTC ha raggiunto cifre esorbitanti, sfiorando i 20.000 dollari nel 2017. 

Esistono tantissime altre cripto che vengono chiamate altcoin come Monero o Ripple.

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Le criptovalute sono delle materie prime? 

Diciamo che il mondo delle cripto è assai vario e diversificato. Se ci sono coin che vengono utilizzati come vero e proprio mezzo di scambio, altri sono immaginati per utility specifiche. Ciò comporta che ancora la dottrina ufficiale non si è espressa in merito. Tuttavia cercheremo di capire se le cripto possono trovare un posto tra le materie prime partendo da alcune basilari considerazioni. 

Innanzitutto partiamo dal presupposto che la maggior parte degli utenti e degli investitori considerano le cripto delle vere e proprie valute destinate a rimpiazzare, di qui a breve, tutte le valute ufficiali. 

C’è da dire, però, che superare la centralizzazione e il potere dei governi non è cosa facile.

Per questo motivo tutti gli stati stanno prendendo delle precauzioni, soprattutto di carattere normativo, per dare una regolamentazione a questo affascinante mondo. Le caratteristiche chiave di valute fiat, come euro e dollaro sono 3:

  1. Sono gestite dalle banche centrali 
  2. Sono legate a banche e governi che, giorno dopo giorno, manipolano i prezzi per provare a garantire stabilità economica, piuttosto che incremento del PIL. Tutte le dinamiche macroeconomiche e politiche hanno impatto sul prezzo di una valuta fiat. 
  3. Sono prive di valore intrinseco diretto 

Le 3 caratteristiche delle criptovalute, invece:

  1. Non sono gestite da banche centrali, ma sono decentralizzate e gestite su blockchain
  2. Non sono legate a governi e banche, e quindi il prezzo è frutto della domanda e dell’offerta di mercato. Manipolare il prezzo delle criptovalute è più complesso. 
  3. Hanno valore intrinseco diretto (l’energia che serve per minare le cripto) 

Ora: ci sono alcune cripto che possono essere considerate più vicino ai titoli. Ma se ci rifacciamo a quando ha reso noto la FINMA (Autorità Federale di Vigilanza sui mercati) diremo che esistono tre tipologie di criptovalute: 

  • le cripto che hanno lo stesso valore delle valute fiat (stable coin)
  • quelle che sono più simili ai titoli azionai e in merito a queste l’autorità intendere regolare gli Equity Token con la stessa identica regolamentazione del mercato azionario 
  • quelle che, per le loro caratteristiche e per loro natura, possono essere considerate a tutti gli effetti come materie prime (ad esempio il Bitcoin). 

Per questo motivo molti sono soliti definire il Bitcoin come oro digitale, come molte altre criptovalute minate e quindi estratte grazie ai processi di mining. 

Ad ogni modo le criptovalute sono assolutamente indipendenti da qualunque controllo, salvo norme statali che ne vietano l’uso o che le regolano, e il loro valore è determinato dalle dinamiche di mercato. Ma le cripto presentano le caratteristiche delle materie prime? 

Le materie prime hanno 3 scopi 

  1. Essere utilizzate
  2. Essere scambiate come merci 
  3. La possibilità di poterci speculare

Quindi anche se non tutte le cripto presentano queste 3 caratteristiche, diremo che, in genere, tutti i token presentano queste caratteristiche. La maggior parte può essere utilizzata e scambiata tramite gli exchange o i broker: vi è quindi la possibilità di speculare. Possono essere utilizzate e scambiate come e con merci.

Per questi motivi possiamo dire che le cripto hanno un posto tra le materie prime, immaginandole come le cripto commodities del cyber world. L’avvento della blockchain potrebbe portare tutte le cripto, in pochi anni, ad un boom senza precedenti. 

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Le maggiori criptovalute del pianeta. 

Ho selezionato per te le criptovalute chiave dell’ecosistema blockchain, con una breve sinossi del progetto e degli obiettivi, del loro funzionamento e di come investire. 

Bitcoin: la più importante e rinomata criptovaluta. Allo stato attuale è la più preziosa del pianeta, ed è anche la più diffusa e conosciuta. Si può fare mining per estrarre Bitcoin ed è anche la cripto con maggior capitalizzazione sul pianeta. 

Bitcoin Cash: si tratta di un hard fork del progetto Bitcoin. Bitcoin Cash è stato creato per riuscire ad elaborare simultaneamente un numero maggiore di transizioni, e quindi accelerare il predecessore Bitcoin.

Ethereum: la cui criptovaluta si chiama Ether, è un progetto nato per dare agli sviluppatori la possibilità di creare altre criptovalute. La maggior parte delle critpvalute e delle ICO del pianeta, sono state create utilizzando Ethereum. 

Litecoin: è come se fosse l’argento delle criptovalute. Nasce sempre come token necessario a convalidare le transazioni, e migliora il concetto di Bitcoin sotto molti punti di vista, anche se rispetto al più grande BTC, si utilizza per transazioni più piccole. 

NEO: il suo obiettivo è quello di diffondere l’uso degli smart contract, in virtù della futura economia intelligente dell’imminente futuro. 

Ripple: nasce per introdurre una soluzione blockchain a portata di banche. Il suo scopo è quello di consentire a tutte le istituzioni di poter introdurre, in futuro, le transazioni basate su blockchain per le tradizionali operazioni e transazioni bancarie. 

Zcash: ha il compito di utilizzare un pool schermato che ha lo scopo di tutelare la privacy di chi lo utilizza. 

Monero: è una cripto che garantisce indirizzi non visibili e transazioni non rintracciabili per gli utenti che ne fanno uso. 

Dash punta a garantire pagamenti in tempo reali e transazioni private. Dash usa un sistema di consenso che si basa su un nodo master. 

Investire in commodities: cosa muove i prezzi delle materie prime? 

Non possiamo dare una risposta univoca a questa domanda complessa. Sarà opportuno dire, sin da subito, che essendo le materie prime varie e di varia natura, ciascuna di esse presenta delle caratteristiche diverse.

Infatti ogni merce, ogni bene, ogni metallo, risente di fattori diversi che andranno a determinare il prezzo di mercato. Lo scopo di te investitore è quello di comprare a prezzi bassi per rivendere a prezzi alti. O, in alternativa, vendere allo scoperto dal momento in cui il prezzo ha aggiunto dei livelli alti, per guadagnare dal ribasso del prezzo. 

Commodities Trading: i 5 parametri da valutare 

  1. Crescita dei mercati emergenti 
  2. Forniture (Supplies)
  3. Il dollaro USA
  4. Sostituzione
  5. Tempo metereologico

Crescita dei mercati emergenti 

Nel mondo ci sono dei paesi che stanno andando incontro ad una crescita esponenziale. Esempi cardine sono la Cina e l’India, ad esempio. A mano a mano che le economie crescono diventano sempre più essenziali le materie prime. Tra queste ricordiamo cereali e colture di vario tipo, assieme a bestiame e derivati per sfamare i cittadini. I metalli come rame, acciaio e ferro per costruire le strutture, l’energia per riscaldarsi e per alimentare la produzione.

La crescente domanda di materie prime da parte dei mercati emergenti sta assumendo un impatto sempre più incisivo sui prezzi. Se la domanda continuerà a crescere nel tempo, i prezzi delle materie prime sono destinati ad aumentare. Al contrario: un rallentamento della crescita di paesi in via di espansione potrebbe portare ad un deprezzamento delle materie prime. 

Forniture (Supplies)

Il prezzo delle materie prime viene determinato in base all’abbondanza e alla scarsità di commodities. Se parliamo di tutti i prodotti che dona madre terra, il raccolto annuale è determinante per la determinazione del prezzo.

Ci sono tante altre cause che possono determinare l’oscillazione di prezzo delle materie prime. Se parliamo di fattori politici, ad esempio, le nuove politiche e le recenti normative incentrate sulla green economy, potrebbero portare alla chiusura di impianti e miniere.

In quel caso, visto che le materie prime tenderebbero a scarseggiare, si potrebbe assistere ad un boom dei prezzi. Se prendiamo l’esempio del petrolio, quindi, è necessario fare riferimento ai livelli di inventario.

Questo significa che eccessive scorte di Petrolio porterebbero ad un crollo dei prezzi. Al contrario: un esaurimento di scorte di petrolio potrebbero far percepire un deficit dando vita ad acquisti massimi, con un rispettivo aumento di prezzi. 

Il Dollaro Americano 

L’economia statunitense è determinante negli investimenti su commodities. Il dollaro americano è la valuta più importante del pianeta, ed è quindi fondamentale comprendere il funzionamento dell’economia americana.

Quando il prezzo del dollaro scende contro le altre valute, per comprare le materie prime ci vorranno più dollari. In buona sostanza: chi vende materie prime otterrà più dollari quando il valore della valuta è più basso, e meno dollari quando il valore della valuta è più alto.

Ci sono dei dati che, mensilmente, vengono pubblicati e che sono determinanti per il prezzo del dollaro. Mi riferisco, ad esempio, ai dati relativi all’occupazione come NFP e ADP, ai dati relativi al Prodotto Interno Lordo e a tutti i dati sulla produzione.

Numeri economici deboli dell’economia statunitense portano ad un incremento del prezzo delle materie prime. Numeri economici forti, invece, portano ad un deprezzamento delle materie prime, perché gli investitori preferiscono acquistare valute fiat. 

Il principio di sostituzione

Si tratta di un principio economico che può influire sul prezzo delle materie prime. Quando il prezzo di una determinata materia prima tende a scendere, chi acquista tenderà a sostituire una merce con un’altra.

Facciamo un esempio: quando il prezzo del rame tende a salire molto, e quello dell’alluminio scende, i produttori preferiscono sostituire il rame con l’alluminio. L’alluminio infatti può essere utilizzato per svariate applicazioni industriali. Lo stesso discorso vale per gli alimenti del bestiame. In base all’andamento del prezzo di grano, orzo, mais, frumento e avena, i fattori sceglieranno il mangime meno caro. 

Il clima

clima materie prime Chiaramente la stragrande maggioranza delle commodities nascono dalla terra e sono quindi strettamente legate ai cicli della natura. Ciò significa che siccità, fattori climatici o precipitazioni eccessive e intemperie, possono limitare i raccolti. La scarsa offerta porta ad un incremento dei prezzi. Anche il comparto energetico può essere influenzato dai fattori climatici. Quando il clima si fa freddo le attività di estrazione e di raffinazione possono rallentarsi.

Questo porta ad una scarsezza di disponibilità, e di conseguenza i prezzi tendono ad aumentare. Il freddo invernale, ad esempio, può portare ad un implemento della domanda di gas naturale e olio combustibile per riscaldarsi. Quando il clima, invece, si fa caldo, aumenta la necessità di utilizzare l’energia elettrica per l’aria condizionata. Anche la siccità ha un ruolo determinante nel prezzo delle materie prime come cacao, caffè, mais, frumento, avena, orzo, ecc. 

Esistono diversi motivi per considerare il commodities trading.

Tra queste ricordiamo: 

  1. La Crescita della popolazione globale 
  2. La Copertura dell’inflazione
  3. Strategie di diversificazione 

La Crescita della popolazione globale 

popolazione globale materie prime

Nel commodities trading l’incremento della popolazione globale è un fatto da tenere ampiamente in considerazione se si sceglie di investire con le materie prime. I cambiamenti demografici, infatti, potrebbero rappresentare delle ottime opportunità di trading sulle commodities. Secondo il prestigioso World Economic Forum le persone che abitano all’interno delle metropoli potrebbe superare i 6 miliardi già nel 2050.

Come abbiamo visto per lo sviluppo della civiltà diventa essenziale l’uso dei metalli, come il rame ad esempio. Ogni infrastruttura ha, alla base, delle materie prime. Sempre secondo il WEF la ricchezza nei paesi in via di sviluppo è destinata ad aumentare. Le nuove frontiere di investimento sono l’Africa e l’Asia, paesi che stanno crescendo a dismisura in questi ultimi anni.

Con l’incremento demografico aumenterà la richiesta di cibo, e quindi cereali come mais, frumento e avena, piuttosto che bestie d’allevamento e derivati come latte e pancetta di maiale, o lana e cotone per i vestiti, elettricità per riscaldarsi e combustibile per le proprie auto. Con lo spostamento dell’uomo dalla campagna ai centri urbani, quindi, la domanda di energia è destinata ad aumentare.

Calcola che, ad oggi, sono un miliardo e mezzo le persone del pianeta che non hanno ancora l’elettricità. Circa un quarto del popolo indiano non ha ancora accesso all’energia elettrica. La domanda di combustibili e commodities è destinata ad aumentare grazie all’implemento dei processi di urbanizzazione. 

La Copertura dell’inflazione 

Chi fa trading in maniera professionale sa bene che comprare materie prime è un’ottima strategia per mettersi al riparo dall’inflazione. Quando l’inflazione degli stati sale, in genere, le materie prime diventano più costose. Questo avviene quando le Banche Centrali allentano troppo i tassi di interesse e attuano delle politiche troppo accomodanti con eccessivi stimoli e sproporzionate iniezioni di liquidità.

Chi, in questi casi, compra materie prime come i metalli preziosi ad esempio, si mette al riparo dalla svalutazione della moneta. Per questo motivo quando il dollaro si indebolisce troppo, l’oro tende ad aumentare di valore. Se io investitore ci ho pensato per tempo, dunque, avrò guadagnato del denaro che mi permetterà di compensare con la diminuzione del mio potere d’acquisto in dollari. 

Strategie di diversificazione 

I trader professionisti prestano grande attenzione al proprio asset allocation. Chi detiene azioni e obbligazioni nel proprio portafoglio dovrebbe valutare l’idea di diversificare investendo sulle materie prime. Così facendo si va incontro ad una riduzione dei rischi che le speculazioni di mercato, in genere, comportano. 

Commodities Trading: perché dovrei comprare e vendere materie prime? 

Come si sono evoluti i mercati delle materie prime? 

A darci un’idea di come si sono evolute le commodities nel tempo è lo storico Bruce Babcock. Secondo lo studioso i primi futures sulle merci di cui si ha traccia avvennero in Giappone, nel 17° secolo. Gli storici si trovano concordi sul fatto che con l’introduzione delle monete d’oro nell’Europa del medioevo, si ha l’effettivo sviluppo dei del mercato di commodities. Questo perché tutte le regioni europee iniziarono a coniare monete d’oro per acquistare materie prime dall’Asia o dall’India. 

L’avvento del commercio portò la necessità di centralizzare gli scambi. Fu così che nacque la prima borsa valori nel 1531 in Belgio. All’inizio del 1600 Olanda, Francia e Inghilterra iniziarono ad investire sui viaggi in India e Africa. L’intento era quello di portare in patria primizie, seta, tesori, spezie. Ovviamente i marinai correvano dei rischi non indifferenti, quali ad esempio i pericoli legati alla navigazione, alle intemperie meteorologiche, piuttosto che ai possibili attacchi dei pirati.

Per diversificare il rischio i commercianti investivano, simultaneamente, su più trasferte, per diversificare, quindi, il rischio. Ecco come sono nati i primi investimenti sulle materie prime. 

Mercati forward e future: di cosa si tratta? 

L’inizio del mercato dei Future ha avuto inizio nel 1800. Il mercato dei contratti a termine è nato negli  USA come assicurazione a copertura dei raccolti di grano. I coltivatori del Midwest avevano concentrato tutto il raccolto di grano a Chicago. L’intento era quello di immagazzinare il cereale per spedirlo verso oriente. Durante la fase di stoccaggio della materria prima, i prezzi possono subire delle variazioni importanti. Infatti il valore del grano è strettamente legato allo stato di conservazione del bene.

Inoltre il prezzo può subire delle fluttuazioni per via del gioco forza tra domanda e offerta. Per consentire a chi acquistava e vendeva la possibilità di bloccare i prezzi prima dell’effettiva consegna del bene, sono stati creati i contratti a termine. Grazie a questa tipologia di strumenti il venditore è vincolato a consegnare una quantità x di grano ad un prezzo concordato a priori, alla scadenza del contratto. In cambio di quest’obbligo, i coltivatori ricevevano il pagamento anticipato del cereale. Nascono così i contratti a termine.

Caratteristiche dei contratti a termine

In buona sostanza si tratta di mercati OTC, ossia over the counter. Questo vuol dire che questi strumenti vengono commerciati privatamente. Questo significa che chi acquista corre il rischio che chi vende possa non adempiere ai suoi vincoli contrattuali. Nel corso degli anni successivi sempre più persone iniziano a portare i propri cereali nei magazzini di Chicago. Con l’andare del tempo sia chi vendeva che chi comprava si rese conto che questo tipo di strumenti erano inefficaci proprio e soprattutto per questi rischi di inadempimento.

Da quel momento in poi sono entrati in gioco i broker che hanno standardizzato i contratti, semplificando il processo di acquisto e vendita di strumenti finanziari. I contratti stabilivano, in maniera chiara e generale, la quantità, i tempi di consegna, i termini. In quel periodo viene creata una stanza di compensazione con l’intento di creare una controparte come garante dell’investimento.

Da quel momento in poi il rischio di insolvenza non aveva più modo di esistere. Correva l’anno 1848 venne creato il Chicago Board of Trade (CBOT) con l’intento di comprare e vendere questi contratti che prendono il nome di contratti futures. 

Come si è evoluto il trading sui future?  

Dopo la costituzione del CBOT i prodotti della terra rimasero i beni più scambiati grazie all’utilizzo dei future. La soia venne aggiunta nel 1936. Negli anni ’40, invece, venne aggiunto il commercio si strutto e cotone. Bisognerà attendere gli anni ’50 per vedere l’introduzione del bestiame. Negli anni ’60 si introducono i contratti relativi ai metalli preziosi. Con gli anni ’70 si introducono sul mercato una serie di nuovi strumenti, subito dopo che il prezzo dell’oro fu svincolato da quello del dollaro dal presidente Nixon. Il sistema valutario diventa quindi fluttuante. In buona sostanza: da quel momento domanda e offerta determinavano il valore delle valute. 

I tempi recenti

Da quel momento in poi si diffondono svariati mercati in valuta estera. Bisogna attendere il 1981 per vedere il Chicago Mercantile Exchange (CME) lanciare il primo future sull’EuroDollaro. Come funziona? Alla scadenza del contratto il venditore non consegnerà l’attività del sottostante, ma trasferirà la posizione in contanti al compratore. Dal momento in cui la Commissione commerciale futures su materie prime USA denominata CFTC ha approvato questo tipo di futures sull’EuroDollaro, tutte le borse hanno iniziato ad emettere futures regolati in contanti sulle materie prime di sempre. 

A cavallo tra il 1980 e il 1990 il trading sui futures si diffonde a macchia d’olio estendendosi anche ai  benchmark di borsa. Con l’avvento del  21° secolo nasce e si diffonde il trading online. Grazie alla diffusione di internet, infatti, i mercati fisici furono sostituiti dalle contrattazioni on line. Da quando i mercati sono diventati accessibili a tutti e da ogni parte del mondo, milioni di investitori si sono potuti approcciare agli investimenti. Oggi sono decine e decine i paesi in tutto il mondo che offrono contratti futures su materie prime. Vediamo i principali scambi di commodities nel mondo. 

Ecco i principali mercati di materie prime. 

Chicago Mercantile Exchange (CME) 1898

Si tratta di un mercato di derivati finanziari americano. Si tratta di uno dei mercati con la maggior varietà di offerta di contratti futures e opzioni. Inizialmene era il Chicago Butter and Egg Board e si occupava solo ed esclusivamente dello scambio di prodotti latteo caseari. 

Chicago Board of Trade (CBOT) 1848

Si tratta di una filiale del CME a partire dal 2007. Questo mercato offre 50 tipi diversi di futures e opzioni in svariate classi di attività. 

New York Mercantile Exchange (NYMEX) 1882

Parliamo del più grande mercato di materie prime fisiche del mondo. Nel 2008 il NYMEX viene acquisito dal CME. Il NYMEX gestisce il Commodity Exchange, Inc., (COMEX); parliamo di uno dei più grandi mercati di metalli preziosi al mondo. 

ICE (Exchange Intercontinentale) 2000

Questo mercato ha sede negli UDA e si tratta futures su materie prime nei mercati OTC. Inizialmente il mercato era nato per scambiare sottostanti energetici. 

London Metals Exchange (LME) 1877

È una borsa con sede in UK. i principali prodotti offerti sono opzioni e futures principalmente sui metalli preziosi di base. Per quanto la borsa sia stata fondata ufficialmente nel 1877, le sue radici affondano al 1571, con la regina Elisabetta I. 

Australian Securities Exchange (ASX) 1987 ASX

Si tratta della principale borsa valori d’Australia. Offre sia futures che opzioni su materie energetiche, elettriche e materie prime d’origine agricola. Nel 2006 l’Australian Securities Exchange si è fusa con il Sydney Futures Exchange. 

Tokyo Commodity Exchange (TOCOM)

È la più grande borsa giapponese. Si possono trovare strumenti di investimento su energia, prodotti agricoli e metalli preziosi. Anche la gomma può essere acquistata sul TOCOM. Il Tokyo Commodity Exchange prende vita dalla fusione di tre Exchange prima diversi: il Tokyo Rubber Exchange, il Tokyo Textile Exchange e il Tokyo Gold Exchange. 

Come si investe nel commodities trading?

Adesso ci occupiamo dei vari modi che esistono per investire, praticamente, sulle materie prime. A seconda della merce o metallo che si intende acquistare, vi sono diversi metodi per commerciare le commodities.  

Consegna fisica 

Chi investe in commodity può acquistare materialmente la materia prima e conservarla. Questo non può essere possibile, però, per prodotti come soia, mais o grano, ma neanche per gas, petrolio, uranio. Accantonare questo tipo di materie prime con l’intento di generare un profitto sarebbe troppo dispendioso e poco conveniente. Alcune materie prime però, come l’oro, possono essere accumulati, in quanto si prestano alla compravendita fisica.

I lingotti sono anzi il modo migliore per investire sull’oro, anche se possedere oro fisico richiede delle precauzioni come, ad esempio, un luogo sicuro dove custodirlo. Investire sull’argento fisico invece? Conviene? Diciamo di no: il rapporto valore-peso è assai scorso tanto che conservare l’argento potrebbe risultare complesso e comunque poco pratico. 

Future materie prime 

I contratti futures sono derivati. Gli operatori possono guadagnare dalle oscillazione dei prezzi senza possedere fisicamente la materia prima. Grazie a questi strumenti, infatti, i trader stipulano un accordo che li vincola ad acquistare un determinato quantitativo di merce, ad un prezzo bloccato, alla scadenza prefissata. Dal momento in cui si sottoscrive il contratto, il prezzo del valore del bene viene pagato subito.

Se nell’arco di tempo, fino alla scadenza, il prezzo del bene aumenta, il trader avrà generato un profitto dato dalla plusvalenza. Se, invece, il valore diminuisce, il trader perderà soldi. La stragrande maggioranza di mercati a scadenza offre alte leve ai trader. Per questo motivo gli operatori possono speculare ottenendo dei profitti molto più alti rispetto al proprio investimento iniziale.

D’altro canto se l’investimento si rivelasse errato, ci si potrebbe trovare in margin call, e quindi si vedrebbe costretto ad implementare del margine per coprire i rischi dell’investimento. Investire con questi strumenti richiede dimestichezza e conoscenza, perché vi sono svariati fattori che vanno tenuti in considerazione, come la complessità della leva finanziaria, i costi di stoccaggio della merce e l’assicurazione. 

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Opzioni su futures 

Si tratta di un altro strumento derivato che ci permette di investire nel mercato delle materie prime utilizzando la leva finanziaria. Abbiamo due tipi di opzioni: call e put. Chi possiede l’opzione ha il diritto (e non l’obbligo) di acquistare (se è un’opzione call) o vendere (se è un’opzione put) un contratto a termine ad un prezzo specifico (prezzo di esercizio) ad una o prima di una data (la data di scadenza).

Se si acquista un’opzione call, il trader ha il diritto di prolungare il contratto futures. Chi acquista opzioni put, l’investitore potrà abbreviare i tempi del contratto. Se si acquistano opzioni call, l’investimento frutterà denaro se in futuro il prezzo sarà superiore a quello di esercizio. Affinchè si guadagni da un investimento put, invece, è necessario che nel futuro il prezzo sia più basso del prezzo di esercizio.

Per guadagnare con le opzioni, quindi, è necessario che il trader azzecchi il movimento del mercato, ma anche l’arco temporale in cui questo avviene. Così trarrà profitto da questi particolari strumenti che approfondiremo in un altro articolo dedicato. 

ETF sulle materie prime 

Si tratta di strumenti che vengono scambiati in maniera similare alle azioni. Ci sono ETF che investono su materie prime e commodities in generale, e altri che investono nel mondo azionario. Altri ancora investono in materie prime fisiche, come i lingotti. Per quanto gli ETF possano apparire come degli strumenti di trading scuri, nella realtà dei fatti le cose non stanno così.

Investire con gli ETF comporta gli stessi rischi degli altri investimenti finanziari. Infatti gli ETF che investono sulle materie prime fisiche comportano gli stessi costi di stoccaggio e sicurezza che abbiamo visto nei paragrafi successivi. Mentre per gli ETF che investono sulle azioni di società produttrici di commodities, presentano gli stessi rischi e benefici legati al mercato azionario.

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Azioni su materie prime 

Anche le azioni sono uno strumento dotato di leva finanziaria che ci permette di far trading sulle materie prime. Chi produce materie prime avrà dei costi elevati all’inizio del proprio business. Tali costi sono legati allo sviluppo, agli stipendi, alla produzione e ai costi per le esportazioni delle materie prime. In una fase già avviata, invece, i costi saranno fissi (stipendi, affitti, adeguamento attrezzature).

Le entrate di chi produce materie prime sono variabili strettamente legate alla molte di merci che viene venduta. Investire su azioni di aziende che producono materie prime è una sorta di doppio investimento. Infatti il trader guadagnerà doppiamente se le vendite della società aumenteranno, collateralmente all’aumento del prezzo della materia prima. Uno scenario del genere porterebbe il valore delle azioni a salire. Con l’aumento del valore delle materie prime, sono maggiori le entrate che dovrebbero entrare all’azienda e ai suoi azionisti sotto forma di valore delle azioni e dividendi. 

Nonostante tutto sarà bene tenere in considerazione alcuni fattori determinanti che potranno influire, e non poco, sul valore delle azioni di una determinata società che produce materie prime. Vediamoli assieme.

Alcune cose da considerare nel commodities trading  

I Costi di produzione: se sono destinati ad aumentare, diminuiscono i profitti. Anche un’eventuale riduzione del costo dei salari o l’acquisto di nuove attrezzature può determinare una variazione dei profitti. 

La Concorrenza: un elemento essenziale che avrà un ruolo determinante sui proventi dei produttori di materie prime. Sulla concorrenza si basano le dure leggi di mercato che influiscono sui proventi delle società.  

Tassi di interesse: come abbiamo visto le politiche delle banche centrali e dei tassi di interesse possono avere delle importanti ripercussioni sui costi delle materie prime. Questo parametro diventa essenziale in particolare per quelle società energetiche e minerarie che si occupano dell’estrazione di metalli preziosi o di risorse energetiche. 

Le Economie e Politiche locali: i fattori economici e politici che circondano le aziende produttrici di materie prime possono influire seriamente sui profitti dell’azienda stessa. 

Contrazione multipla o espansione: in base ai rumors e alle percezioni di quello che può essere o non essere il futuro di un’azienda, il mercato può attribuire un valore alle azioni che saranno, quindi, in balia delle fluttuazioni di mercato. 

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Contratti per differenza (CFD) e commodity trading online

Si tratta del mezzo più usato da chi fa trading online. I contratti per differenza sono dei derivati che possono essere utilizzati dagli investitori per speculare sulle materie prime. In sostanza: si tratta di un contratto aperto da un trader e un intermediario (borker). Al momento della chiusura del contratto, che sarà il trader a scegliere, le due parti si scambieranno la differenza di prezzo tra apertura e chiusura. Questo significa che se la differenza di prezzo sarà a mio vantaggio, avrò accumulato un profitto. Si, invece, sarà a mio svantaggio, avrò incassato una perdita. 

Anche il trading in CFD mette a disposizione del trader la leva finanziaria ed è bene prestare attenzione a questo strumento, come ho già ripetuto più volte. Sono svariati i broker di CFD che offrono la possibilità di poter far trading sulle materie prime. I clienti dovranno effettuare un deposito per avere il margine necessario per aprire una contrattazione a mercato. Il trader potrà quindi comprare e vendere materie prime senza possedere azioni di società, piuttosto che contratti futures. A causa delle normative locali, il trading in CFD non è assolutamente consentito negli Stati Uniti d’America. 

Commodities Trading: i rischi della leva

N. B. Per tutti gli strumenti che avviamo avuto modo di vedere fin qui, come i futures e le opzioni, la leva è un’arma a doppio taglio. Infatti può migliorare nettamente le performance del trader moltiplicando i suoi guadagni. Allo stesso modo, però, può amplificare le perdite e potrebbe essere necessario depositare altro margine per poter mantenere le posizioni aperte a mercato. 

I CFD, quindi, sono dei derivati abbastanza complessi e presentano un alto rischio di perdere il proprio denaro per via dell’effetto leva. Le stime dicono che la percentuale di conti trading che perdono denaro varia dal 68 al 79% quando si investe sui CFD. Prima di iniziare è necessario capire se comprendi a pieno come funzionano i CFD e se si è disposti a mettere a rischio il proprio capitale di investimento. 

LA PIATTAFORMA DI TRADING MIGLIORE

Come posso trarre profitto dal trading materie prime? 

Il discorso è sempre lo stesso: compra a prezzi bassi e vendi a prezzi alti. O viceversa: vendi a prezzi alti e compra a prezzi bassi. Questo significa che il trading in commodities funziona esattamente come tutti gli altri strumenti che il mercato ci mette a disposizione. Nonostante tutto rispetto al mercato obbligazionario o al mercato azionario, fare trading sulle materie prime presenta dei punti di differenza che sarà bene prendere in considerazione. 

La Leva finanziaria: ci sono strumenti di trading che, come abbiamo visto, offrono agli investitori la possibilità di far trading su commodity usando la leva finanziaria. La leva sarà molto più alta rispetta quella prevista dal mercato azionario o obbligazionario. Ovviamente la leva, così come può portare all’investitore dei guadagni maggiori, potrà portare delle perdite importanti. Bisogna che il trader impari a gestire il rischio e la propria operatività in maniera professionale. 

investimento materie prime Volatilità: le commodities possono andare incontro a delle forti oscillazioni di mercato rispetto al mercato obbligazionario e al mercato azionario. Ci sono dei fattori non facilmente prevedibili. Primi tra tutti le tensioni a livello globale, le intemperie meteorologiche che possono compromettere il raccolto, gli attacchi terroristici, il surriscaldamento globale o le infestazioni di colture. Quando questi fatti avvengono si può andare incontro ad oscillazioni di prezzo inaspettate sia a rialzo che a ribasso.

Fondamenti: l’analisi fondamentale sui mercati delle materie prime è molto più complessa sia rispetto al mondo azionario, che al mondo obbligazionario e forex. Questo perché se da un lato basta prendere in considerazione le politiche delle banche centrali, piuttosto che il rapporto prezzo/utili, rapporti debito/patrimonio piuttosto che rating di credito, nel mercato delle commodities non esistono dati determinati o parametri totalmente affidabili.

Cosa determina il prezzo nel commodities trading

I prezzi sono, perlopiù, guidati dal sentimento del mercato, sia a breve che nel medio e lungo termine. Questo vuol dire che l’analisi fondamentale nel mercato delle commodities è molto più complessa rispetto a qualunque altro strumento di trading. 

Non scoraggiarti! Per andare incontro alla costruzione di una strategia profittevole bisognerà prendere dimestichezza e addentrarsi nello studio delle materie prime, così che si possa apportare un valore aggiunto al proprio portafoglio di investimenti. Come ogni cosa i risultati arrivano col tempo, con la passione, con lo studio, con la dedizione e la disciplina. 

A cosa prestare attenzione?

I trader devono prestare attenzione a questi quattro elementi essenziali prima di iniziare a fare trading. 

  1. Formazione
  2. Dimensionamento della posizione
  3. Gestione del rischio
  4. Diversificazione

La Formazione 

Le merci non presentano mai dei dati fondamentali specifici. Anche se questo può apparire come un ostacolo, in realtà, bisogna saper cogliere l’opportunità. Lo sviluppo di una strategia di ricerca di tutti quei dati che influenzano l’andamento delle materie prime, richiede lo sviluppo di tecniche e capacità non indifferenti.

Differentemente dal mondo azionario o obbligazionario, le informazioni necessarie per avere un’idea chiara sui dati relativi alle materie prime si trovano spesso in luoghi diversi tra di loro, e quindi non facilmente accessibili. Chi acquista e vende materie prime, in genere, legge e si informa mediante parecchi mezzi, quali ad esempio pubblicazioni, siti del governo, siti online di settore, l’almanacco degli agricoltori. Questo al fine di ricercare le tendenze del momento con l’intento di poter compiere delle analisi corrette. 

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Size e leva

Gli investitori alle prime armi devono considerare l’effetto leva. Infatti la possibilità di avere la leva finanziaria alta è la ragione per cui 9 trader su 10 fallisce. Questo perché oltre all’analisi dei grafici, dei dati e di tutte le dinamiche che riguardano le materie prime, bisogna considerare il money management.

I trader, oltre ad esaminare per un tempo adeguato i grafici finanziari individuando le fasce storiche di prezzo che hanno rappresentato i punti chiave del passato, devono utilizzare una gestione del denaro e un utilizzo della leva parsimoniosi. Questo cosa comporta? Comporta che si avrà il margine necessario a sufficienza nel caso in cui il mercato dovesse andare dalla parte opposta di quella che abbiamo previsto.

I trader che guadagna sono quelli che diversificano e che sanno gestire il rischio. 

La Gestione del rischio 

risk management
Risk Management Concept Diagram

Capita a tutti di sbagliare, anche ai migliori. Nel trading non si può vincere sempre. Molti investitori di primo pelo non riescono a gestire il rischio e se sbagliano un investimento lasciano correre con la speranza che, prima o poi, il mercato ritorno a loro favore. Questo modo di agire, specie quando si hanno capitali modesti a disposizione, è quanto di più sbagliato che possa accadere.

Bisogna porsi delle regole quando si fa trading sulle materie prime. È necessario imparare ad accettare la possibilità che qualche investimento non vada come desideriamo. Più disciplina si avrà nella propria operatività, più investire in materie prime diventerà redditizio. Impara ad usare gli stop loss, ossia l’ordine che blocca le perdite. Il trader professionista sa perdere per poi recuperare con l’investimento successivo pianificando delle strategie adeguate.

Prendere uno stop loss non è assolutamente un motivo di vergogna, anzi: è l’unico e vero modo per garantire che delle perdite irrisorie non si trasformino in perdite irreparabili. Prestate attenzione. 

Diversificazione 

Diversificare sempre! Non si mettono tutte le uova in un paniere. Quando nel nostro asset allocation impariamo a diversificare, avremo più possibilità di successo. Questo perché i grafici non si muovono tutti nella stessa direzione. Questo significa che gli investitori potranno anche optare per delle strategie di copertura. Quando si investe in un paniere di materie prime diversificato, siamo nelle condizioni di poter raggiungere 3 obiettivi: 

  • Proteggerci dall’inflazione 
  • Diversificare il proprio portafoglio azionario e obbligazionario 
  • Proteggere i propri investimenti dalle forti potenziali oscillazioni di mercato. 

Quali strategie usano i trader nel commodities trading? 

Ci sono molti approcci che possono essere utilizzati per far trading sulle materie prime. Vedremo in questa parte della guida quali sono tutti i parametri e le tecniche che un trader che si approccia all’investimento sulle materie prime deve usare. 

Le strategie di trading dei professionisti si servono, in particolare modo, di due approcci chiave: l’Analisi Tecnica e l’Analisi Fondamentale. Scopriamo adesso nel dettaglio le peculiarità di questi due approcci assai diversi tra di loro, ma che stanno alla base dell’esame del prezzo di una materia prima. 

Analisi tecnica

È l’analisi dei grafici che si occupa di fornire delle previsioni mediante lo studio delle tendenze. Chi utilizza l’analisi tecnica crede fermamente che mediante lo studio dell’andamento passato dei prezzi si possano trarre delle previsioni per il futuro. Infatti dai grafici si possono individuare i livelli ove, in passato, sono avvenuti acquisti piuttosto che vendite degne di nota.

Grazie allo studio di questi livelli si possono mettere in pratica delle strategie di trading semiautomatiche grazie agli ordini pendenti. È necessario dire che i trader che utilizzano un approccio squisitamente tecnico, non si occupano dei fondamentali per la loro operatività. 

Analisi fondamentale

È l’analisi delle notizie e dei dati macroeconomici che si riferiscono alla materia prima o allo strumento su cui il trader decide di investire. I trader che usano l’approccio fondamentale con i mercati finanziari sono tenuti e studiare ed esaminare tutte le dinamiche e i rumoros che determinano l’andamento dei prezzi. Questi ultimi sono essenziali per capire l’andamento di offerta e domanda di una determinata commodity.

Quando la domanda di un bene aumenta, in genere, si andrà incontro ad un aumento dei prezzi. Se, invece, aumenta l’offerta, l’impatto sui prezzi sarà tendenzialmente negativo. L’Analisi Fondamentale ha anche il compito di studiare tutti gli aspetti e le scelte dei cartelli che regolano la produzione di un bene. L’OPEC, ad esempio, è il cartello di paesi arabi produttori di petrolio. Le scelte dell’OPEC, sui tagli alla produzione di petrolio, ad esempio, avranno un impatto sul Greggio. 

Elementi di fondamentale nel Commodities Trading

Quando il trader che si approccia al commodity trading è ancora inesperto, dovrà partire dalle strategie di base onde poter analizzare i mercati. In linea di massima: chi vuole utilizzare l’analisi fondamentale nel trading materie prime, dovrà mettere sotto la lente di ingrandimento degli elementi chiave quali: 

  • La produzione: gli indizi sul possibile andamento dei mercati è determinato dai livelli di produzione. Chi fa trading sulle materie prime deve occuparsi di studiare ed esaminare le tendenze di produzione delle commodities per dedurre l’andamento futuro dei prezzi.
  • Inventari: al pari dei livelli di produzione, anche gli inventari sono uno strumento essenziale nell’analisi fondamentale di una materia prima. Se le scorte inventariate diminuiscono, in genere i prezzi aumentano. Al contrario: le scorte inventariate aumentano, i prezzi tendono a scendere per surplus di offerta.
  • La Macroeconomia: chi si approccia al trading in materie prime deve prestare attenzione ad alcuni dati macroeconomici chiave. In primis: il Prodotto Interno Lordo, i livelli di occupazione e delle nuove buste paghe, piuttosto che le vendite al dettaglio. Dati superiori alle aspettative vanno considerati come positivi per il prezzo delle materie prime, e potrebbero portare a dei rialzi. Dati deboli, al contrario, possono portare ad un ribasso dei prezzi delle commodities. 

Tipi di grafici

Gli investitori, sul trading in commodity, devono concentrarsi sull’analisi dei grafici per meglio capire l’andamento dei prezzi. In relazione allo studio del passato, si possono fare delle previsioni sul futuro. Per far questo ci sono tre tipi di grafici che i trader devono tenere in considerazione. 

Il grafico a linee

È la forma più semplice di rappresentazione grafica. Su un piano cartesiano avremo l’asse delle ascisse e delle ordinate. Il grafico mostrerà l’elemento prezzo e l’elemento tempo. Si tratta di grafici che vanno studiati su vari time frame, in relazione tra di essi. In particolare: 1D (grafico giornaliero), 1W (grafico settimanale), 1M (grafico mensile). Chi comincia a far trading dovrebbe concentrarsi sullo studio di questo grafico che ci offre delle informazioni chiave sul valore delle commodities che decidiamo di esaminare.

I Grafici a candele giapponesi

Una volta che si è accumulato un minimo di esperienza, l’investitore dovrà approcciarsi allo studio delle candele giapponesi. Si tratta di particolari conformità grafiche che offrono delle informazioni chiave per studiare il prezzo. In particolare le candele giapponesi ci offrono cinque dati chiave: il prezzo di apertura, il prezzo di chiusura, il minimo di periodo, il massimo di periodo e il volume delle contrattazioni. I dati saranno rappresentati graficamente sotto forma di candele più o meno ampie che ci forniscono le informazioni chiave del trading online (e non solo). I grafici a candela vanno esaminati anche in relazione alle strategie di price action, ai pattern e ai volumi.

Il grafico a candele Heikin Ashi

Si tratta di candele simili alle giapponesi, ma basate su dei parametri diversi. In buona sostanza: il compito delle candele HA è quello di mostrare all’investitore la tendenza in atto del mercato. Per quanto l’utilizzo delle candele Heikin Ashi non sia molto diffuso, è provato che siano alla base delle strategie di trading più profittevoli. 

Consigli per la gestione dell’operatività

Come già spiegato, quando un trader si addentra nello studio degli investimenti finanziari in materie prime, dovrà approcciarsi obbligatoriamente allo studio dell’analisi fondamentale.

Per fare un esempio diremo che il prezzo di una commodity come l’acciaio o il ferro, è strettamente legato all’andamento del mercato immobiliare delle metropoli in via di espansione. Dati di questo stampo possono fornirci dei dettagli importantissimi sulla domanda di materie prime. Un altro esempio può essere il rapporto Cattle on Feed. Si tratta di una stima pubblicata dall’USDA che ha il compito di informarci sull’offerta di bestiame sul mercato reale.

Questo serve ai trader per ottenere indizi in relazione a quelli che potrebbero essere i futuri prezzi delle carni bovine in relazione alla domanda e all’offerta. Avere dimestichezza con l’Analisi Fondamentale è un ottimo metodo per marginalizzare il rischio dei propri investimenti. Il significato dei dati macroeconomici, quindi, può essere utilizzato per prendere delle scelte operative.

Altre considerazioni chiave nel commodities trading

L’analisi fondamentale si associa all’analisi tecnica, con l’introduzione, sui propri grafici, di indicatori e strumenti più articolati che possono aiutarci nelle nostre scelte di investimento. Più in generale: il trader dovrà imparare a riconoscere le tendenze del mercato e nello specifico: 

  • Mercato rialzista: siamo dinnanzi ad un mercato rialzista quando il grafico mostra una successione di minimi e massimi crescenti. 
  • Mercato ribassista: siamo dinanzi ad un mercato ribassista quando il grafico mostra una successione di minimi e massimi decrescenti. 

Negli investimenti l’analisi dei grafici assume un ruolo determinante per lo studio dell’andamento dei prezzi. Il vantaggio di questa disciplina è, innanzitutto, la sua universalità. Questo significa che tutti i grafici, a livello tecnico, si analizzano allo stesso identico modo.

Chi usa l’analisi tecnica traccia delle trend line, e utilizza candele, oscillatori e indicatori con la prospettiva di ottenere dei segnali di ingresso. Nel trading è anche essenziale comparare i grafici tra di essi, in virtù delle correlazioni che esistono sul mercato.

Ad esempio: il prezzo del dollaro ha una correlazione inversa con il mondo azionario. Stessa cosa vale per l’oro che ha una correlazione inversa con il dollaro americano: questo significa che se l’oro sale il dollaro scende e viceversa. 

Altri strumenti d’analisi nel commodities trading

Gli investitori professionisti, ossia quelli che utilizzano delle strategie sofisticate di trading, hanno diversi approcci con più parametri che vanno tenuti in considerazione. Vediamoli assieme. 

Analisi ciclica

Si tratta di quella disciplina che permette al trader di identificare le tendenze nel lungo periodo dei mercati. Le strategie long term sono quegli approcci che consentono agli investitori di accumulare maggiori profitti nel tempo. Studiare i cicli del mercato consente ai trader di avere una view più ad ampio raggio di quello che può essere il futuro andamento dei prezzi del mercato.

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Valutare i fattori politici e macroeocnomici

In particolare: bisogna prestare attenzione al ruolo determinante delle Banche Centrali. Le politiche di queste ultime hanno un ruolo chiave nel determinare il prezzo delle valute più importanti. Quando le Banche Centrali tendono ad aumentare i tassi di interesse, i prezzi delle materie prime, in genere, scendono. Quando, al contrario, le Banche Centrali vanno incontro a delle politiche più accomodanti e abbassano i tassi di interesse, il prezzo delle materie prime tende a salire.

Tenere d’occhio il prezzo delle principali Materie Prime

L’andamento dei prezzi delle materie prime più importanti, in genere, anticipa i movimenti che si vedranno sulle materie prime secondarie. Quando il prezzo del petrolio tende a salire nel tempo, mi aspetterò un rialzo di altri combustibili derivati, come il gas, piuttosto che la benzina o altre forme di combustibili.

I dati sulla Produzione

Per i trader professionisti questi dati sono vitali per capire il potenziale andamento dei prezzi. Soprattutto quando si parla di commodities, bisogna prendere in considerazione i dati sull’estrazione e, quindi, sulla disponibilità di un bene o metallo. Quando i prezzi dei metalli sono troppo bassi, ad esempio, le compagnie minerarie potrebbero scegliere di fermare la produzione, per creare una riduzione di scorte e quindi di offerta, con l’intento di far aumentare i prezzi. I dati sulla produzione, quindi, sono un valido supporto nell’operatività dei trader. Si tratta di un indicatore che, nel tempo, può dare dei frutti importanti a livello operativo.

Le Onde di Kondratiev

Si tratta di una tecnica di trading che studia l’andamento del prezzo sul lungo termine sfruttando la forza dei cicli economici. È uno strumento particolarmente indicato nel trading sulle commodities. 

Cosa si usa per studiare i grafici nel Commodities Trading?

Gli investitori che si affidano alle strategie di analisi tecnica, in genere, si affidano anche a dei metodi di analisi più avanzati, che richiedono studio e dedizione. 

CCI (Commodity Channel Index)

commodities trading fibonacci Si tratta di uno dei più importanti indicatori in grado di generare segnali di acquisto sia buy che sell. Chiaramente preso a se stante il CCI non è in grado, da solo, di fornire segnali di trading. Tuttavia non ho mai creduto nel trader che si serve solo dell’analisi tecnica piuttosto che dell’analisi fondamentale o viceversa.

Le più grandi strategie di trading combinano elementi sia fondamentali che tecnici per trarne il massimo profitto. Il CCI è un’indicatore che mostra le zone di ipercomprato e ipervenduto. Viene anche utilizzato in combinazione alle divergenze, per trarre segnali operativi.

Se immaginiamo l’utilizzo del CCI combinato con l’analisi fondamentale, diremo che un trader che vuole investire sull’oro prenderà in considerazione più fattori. Se il CCI mostra che l’oro è in ipervenduto e i dati sulla produzione mostrano un calo, potrebbe essere un’ottima occasione di ingresso BUY a mercato. 

I Breakout nel commodities trading

Tutti i trader, dai dilettanti ai professionisti, utilizzano dei supporti e delle resistenze sui propri grafici, come la dottrina ufficiale. Tali punti si ricavano da livelli storici che il grafico ha toccato precedentemente. In genere quando resistenze e supporti storici vengono violati, si assiste a delle accelerazioni a rialzo o a ribasso, in genere accompagnate da forti volumi.

Quando vengono violate le resistenze, si va in contro ad un aumento dei prezzi; al contrario quando viene violato un supporto, i prezzi tendono a scendere. In ambedue i casi le escursioni di prezzo possono essere utilizzate per la nostra operatività.  

Andamento delle medie mobili: le medie derivano dai prezzi di chiusura medi calcolati sulla base di un determinato periodo (parametro chiave). La confluenza dei dati genera una linea sopra il grafico che ci mostra, appunto, l’andamento del prezzo calcolato su parametri statistici. Le medie possono essere utilizzate anche in combinazione tra di loro. Anche questo strumento dell’analisi tecnica, associato a tutto quello che abbiamo visto fino a qui, può offrire al trader degli spunti di ingresso a mercato che possono essere sfruttati per la nostra operatività. 

Livelli di Fibonacci

Si tratta di una griglia di livelli calcolati sulla base della sequenza numerica di Fibonacci. Il compito di questa griglia è quello di permettere al trader di identificare le zone di possibili ritracciamenti, così da sfruttare queste informazioni per la propria operatività. I trader utilizzano i livelli di Fibonacci come conferma delle proprie strategie di Analisi Tecnica. Presi a se stanti, e quindi costruire delle strategie di trading incentrate solo su questo strumento, pu essere controproducente. 

Per saperne di più sui Livelli di Fibonacci leggi questo articolo. 

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