Catalogna: nuovi scontri tra manifestanti e polizia per la terza notte consecutiva. Usati lacrimogeni. I feriti sono almeno 80.
BARCELLONA – Incalza la protesta mentre le strade si sono nuovamente riempite di manifestanti con nuovi scontri in Catalogna nella notte. La tecnica utilizzata è quella delle barricate. E mentre, a ridosso di quello che fu il referendum per l’indipendenza, alla fine dei conti, si mantennero atteggiamenti civili, adesso i catalani non ci stanno più e diventano violenti.
Oltre alle barricate sono state incendiate parecchie automobili. Ma il bersaglio principale rimane la polizia, contro la quale sono stati tirati oggetti e rotoli di carta igienica.
Per quale motivo si protesta?
Il motivo scatenante della protesta dei catalani riguarda le 12 condanne inflitte ai leader indipendentisti che nel 2017 tentarono la secessione. A subire le conseguenze degli scontri sono almeno 80 persone, di cui più della metà poliziotti. Gli scontri sono avvenuti tra le città di Barcellona e Girona. Quella scorsa è la manifestazione più violenta in assoluto da quando sono iniziate ufficialmente le proteste contro queste condanne e, nello specifico, da lunedì. La polizia ha arrestato 33 persone con l’accusa. Per tutta risposta i manifestanti, in queste ore, hanno bloccato parecchie strade, impedendo così la normale circolazione. Bloccata anche l’autostrada verso la Francia.
Nuovi scontri in Catalogna: le reazioni.
Sono i media locali a riportare tutte le informazioni nel dettaglio. E nello specifico TV e giornali catalani riferiscono che a seguito della costituzione di barricate in strada, la polizia è stata costretta ad utilizzare i lacrimogeni. Per tutta risposta i manifestanti hanno incendiato delle auto presenti per strada e tirato centinaia di rotoli di carta igienica. Il sindaco di Barcellona, Ada Colau, ha parlato di “40 focolai ed incendi”. Da Madrid A Madrid, invece, sono scattate le manette per tre dei 500 manifestanti con i leader catalani condannati.
Oriol Junqueras, che all’epoca del tentativo di secessione nel 2017 era vice di Puigdemont e oggi tra i condannati, ha lanciato un appello tramite Twitter rivolto a tutti i manifestanti: “Non cedete alle violenze che stanno scuotendo la regione e Barcellona dal giorno della sentenza. Dobbiamo restare mobilitati ma respingendo la violenza da qualunque parte essa provenga”.
Aquest país és fruit de les lluites socials, un país que va costar molt construir i cosir. Necessitem la república i ens necessitem a tots i a totes. Ens necessitem mobilitzats però rebutjant la violència vingui d’on vingui. No ens dividiran ni caurem al parany de la violència!
— Oriol Junqueras 🎗️ (@junqueras) October 16, 2019