Indipendentisti catalani verso la maggioranza assoluta
Gli indipendentisti catalani incasserebbero tra i 67 e i 71 seggi. Si tratta della conquista della maggioranza assoluta se consideriamo che i deputati totali del Parlament sono 135.
Il sondaggio è stato condotto dal quotidiano La Avanguardia, sulla base di 3200 telefonate effettuate.
Il primo partito dovrebbe essere Ciudadanos. Si tratta di un partito centrista e moderato duramente contrario all’indipendenza. Secondo i sondaggi sarebbe fermo al 26% delle preferenze, ottenendo quindi tra i 34 ed i 37 seggi. Nel 2015 ne ottenne solo 25.
Il fronte indipendentista potrebbe ottenere la maggioranza assoluta, grazie alla coalizione di partiti. Tra questi Erc, la Sinistra Repubblicana. Poi c’è il partito del vicepresidente della Generalitat Oriol Junqueras, finito in carcere a Madrid dopo il referendum del primo ottobre. La percentuale di gradimento sembra essere attorno al 22,5%.
Con il 19% si attesterebbe, al terzo posto, Junts per Catalunya. Si tratta della formazione indipendentista di centro-destra guidata da Bruxelles proprio Carles Puidgemont, l’ex presidente della Generalitat. Potrebbe a casa 28-29 seggi.
E poi, col 5%, la sinistra radicale della Cup (Candidatura di Unità Popolare), con 5-6 seggi.
Nel fronte unionista, i socialisti del Psc ottengono la seconda piazza, con 18-20 seggi, per un 15% di preferenze.
Al 7% troviamo Catalunya en Comù del sindaco Ada Colau. Questa formazione, per la prima volta al voto regionale, otterrebbe 7-8 seggi. Si attesterebbe quindi come l’ago della bilancia tra i secessionisti intransigenti e gli unionisti.
Infine, i popolari di Mariano Rajoy, con soltanto 3-5 seggi.
Rajoy paga oggi le violenze e l’applicazione dell’articolo 155 contro la Catalogna, commissariata dopo il referendum.
Il clima
Puigdemont segue i risultati “con nervosismo e speranza”. Lo fa sapere alla stampa il portavoce dell’ex presidente, Joan Maria Piqué.
“Questa non è un’elezione normale, così lontani dalla patria, e con tanti colleghi in prigione”, ha detto Piqué. “Le proiezioni dicono che Junts per Catalogna è al terzo posto? Su quale base lo dicono. Aspettiamo. Vediamo. Queste non sono le solite elezioni”.
Cinque milioni e mezzo di persone si sono recate alle urne per eleggere i 135 nuovi deputati della Generalitat de Catalunya.
IL VOTO
Le elezioni sono state convocate da Mariano Rajoy dopo la proclamazione della “repubblica catalana” il 27 ottobre. Con l’attivazione dell’articolo 155 ha dichiarato destituiti il presidente Carles Puigdemont e ha sciolto il suo Parlament.
Diciotto candidati indipendentisti sono incriminati per ‘ribellione e sedizione’ per avere portato avanti il progetto politico dell’indipendenza.
Puigdemont è in Belgio con quattro ministri e da lì sta aspettando ansioso il risultato delle elezioni.