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BREXIT – cosa cambia per gli europei che vivono in UK?

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Con l’uscita più o meno definita da parte del Regno Unito dall’Unione Europea. La Brexit però crea ancora più incertezza agli europei residenti oltremanica.

Le aperture per una possibile intesa e la persistente impasse della politica britannica rendono ancora confuso lo scenario. Quel che è certo è che con la Brexit cambia la sostanza per i milioni di cittadini europei residenti nel Regno Unito.
Il ministro degli interni britannico, Brandon Lewis, ha dichiarato che chi non richiederà l’application per lo status di residente verrà espulso.

“Se i cittadini dell’UE non si sono ancora registrati e non sono adeguatamente giustificati, si applicheranno le norme sull’immigrazione applicabili”, queste le parole di Lewis. Dichiarazioni che rendono palese l’eventualità di essere sottoposti a procedimenti giudiziari. 

COSA CAMBIA E COSA DEVONO FARE TURISTI E RESIDENTI (UE)

Secondo i dati diffusi dal governo inglese, già due milioni di cittadini residenti, provenienti sia dalla UE che dal SEE (Spazio Economico Europeo) e la Svizzera, hanno richiesto di permanere dopo la Brexit.
I cittadini residenti dell’Ue che per motivi legati allo studio o al lavoro dovranno fermarsi nel Regno Unito per più di tre mesi saranno obbligati a chiedere un «European Temporary Leave to Remain», della durata di 36 mesi e non rinnovabile. Queste procedure vanno fatte online tramite l’apposito portale creato dal governo.
Per quanto riguarda gli altri motivi di soggiorno, come i viaggi turistici, non vi sarà bisogno di particolari procedure se non il possesso di un passaporto o carta di identità (per i provenienti da UE, SEE e Svizzera).
Una procedura che alcuni ritengono difficoltosa poiché deve essere effettuata tramite un dispositivo android o nei 13 centri preposti allo scopo. 

LA SITUAZIONE DEI NEGOZIATI

Il capo negoziatore UE Michael Barnier ha dichiarato che nonostante le difficoltà è ancora possibile un accordo con il Regno Unito. Questo all’indomani del discorso della Regina, per l’apertura della nuova sessione del Parlamento inglese, con la quale è stata puntualizzata la linea del governo. Indiscrezioni vogliono che sia stato recapitato un nuovo documento in vista del vertice europeo sulla Brexit di questo giovedì. Intenzioni più o meno formali che vanno, tuttavia, cristalizzate in veri e propri documenti legali.

IL POUND

Queste novità e cambi di posizione hanno comunque spinto la Sterlina del 3% rispetto al dollaro per poi vedere le prese di profitto che hanno respinto la quotazioni intorno a 1,253 per poi riposizionarsi intorno al 1,263 (con un tocco del massimo a 1,27).

 

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