Vi sarà capitato almeno una volta di fare un regalo pecuniario agli amici. Magari la distanza, forse un’avversione notevole nei confronti dello shopping itinerante, sta di fatto che la vostra scelta è ricaduta su un bonifico bancario. Ma come si giustificano i bonifici a parenti e amici? Vediamolo insieme cercando di capire quale causale inserire.
Bonifici a parenti e amici: come fare
I motivi possono essere diversi per effettuare dei bonifici a parenti: pensiamo a un regalo per i nipoti, alla mancia per i figli oppure al prestito all’amico in difficoltà economiche (e sono tante in questo periodo!). Nessun problema quando si tratta di piccole somme. Se, invece, dobbiamo trasferire cifre ingenti, sarà importante seguire alcuni consigli per evitare problemi con l’Agenzia delle Entrate.
Sì, dunque, a bonifici a familiari, a patto che siano giustificati e tracciabili. Nulla di cui aver paura se i soldi provengono da vincite, donazioni o eredità, l’importante è attestare la provenienza delle risorse che lo hanno consentito.
Secondo l’art.783 c.c., “la donazione di modico valore che ha per oggetto beni mobili è valida anche se manca l’atto pubblico, purché vi sia stata la tradizione. La modicità deve essere valutata anche in rapporto alle condizioni economiche del donante”. Ne deriva che, in caso di donazioni di esiguo valore, basta che le parti redigano una scrittura privata e per trasferire il denaro sia disposto un bonifico bancario. La questione cambia se i bonifici a favore figli sono più consistenti. In tal caso occorre rivolgersi a un notaio e redigere un atto pubblico in presenza di 2 testimoni.
Causale da inserire: cosa scrivere
Cosa si scrive nei bonifici tra parenti causale?
Bisogna, innanzitutto, specificare che non ci sono indicazioni precise su quale debba essere la causale bonifici a parenti. Esistono, però, delle regole base da attuare quando si desidera regalare o prestare una somma con bonifico bancario. Cosa indicare dipende, infatti, dalla “causa” del trasferimento di denaro che non deve confondersi con lo “scopo” che è il fine per il quale sarà speso (es. estinzione di un debito, acquisto di beni).
La causale da inserire nei bonifici dovrà contenere questa dicitura: “Prestito infruttifero per……(grado e rapporto di parentela o amicizia seguito dal nome del beneficiario)”. Esempio: “Prestito infruttifero per mia sorella Roberta…”.
Perché infruttifero? Perché la somma prestata da un privato a un altro privato non matura necessariamente interessi. Questo aggettivo è importante per tutelarci dal rischio di un controllo fiscale. In questo caso è utile sottoscrivere una scrittura privata, con data certa, e che in futuro sarà in grado di provare il prestito. La certezza della data può essere attribuita alla scrittura privata mediante lo scambio di una PEC tra i soggetti coinvolti.
Nel caso in cui si vogliano fare bonifici a favore figli, basterà scrivere: “Regalo a mio figlio Edoardo”. Con una motivazione di questo genere, il Fisco non ha ragioni per insospettirsi. Attenzione a frasi del tipo: “Regalo al mio amico Francesco per la riparazione del forno”. Nella fattispecie, l’Agenzia delle Entrate potrebbe pensare che il regalo sia in realtà il pagamento per una prestazione in nero e disporre un accertamento.
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