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⛏ BOLLA BITCOIN: JP Morgan potrebbe ripensarci a breve

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Solo gli stupidi non cambiano idea, e a quanto pare JP Morgan si prepara a qualcosa di grosso.

Meno di due mesi fa Jamie Dimon, CEO di JP Morgan, aveva rilasciato dichiarazioni dure e funeste su quella che lui definisce “criptocosa”. E non si era risparmiato colpi. La dichiarazione che segue finì su tutti i giornali: “Se avessi nel mio entourage trader che fanno trading di Bitcoin, li licenzierei immediatamente per stupidità”.

Parole forti, corredate da ulteriori specifiche. Secondo Dimon il Bitcoin va “contro le regole” della banca e della finanza classica. Il CEO di uno dei più grandi istituti bancari degli USA ha dichiarato che Bitcoin può essere importante per i paesi dove “non esiste alternativa”. Se non utilizzati in questo caso, sono un ottimo strumento per i criminali che cercano di nascondere e trasferire denaro.

Qui potete apprezzare le oscillazioni del Bitcoin in occasione dei discorsi pubblici di DImon.

Dimon Scherzava. Ora si cambia strategia.

Come non detto. La notizia sembra essere ufficiale: anche JP Morgan si prepara a fornire servizi per lo scambio di future CME Group basati sul Bitcoin. Le ultime notizie vogliono che questo prodotto sarà disponibile entro la fine del 2018. 

Lo annuncia il Wall Street Journal: la JP Morgan andrebbe a guadagnare dalle commissioni, nonostante Dimon sembrasse totalmente contrario al trading sul Bitcoin. A suo avviso le “criptocose” sarebbero una bolla ben peggiore “di quella dei tulipani”. Oggi molti più investitori e risparmiatori sono coinvolti, in un modo o nell’altro, con il Bitcoin. E le più grandi banche del mondo sono pronte a cavalcare l’onda. Sempre secondo il Wall Street Journal sarebbero “dozzine” le banche inteswrrate. Tra essi anche Goldman Sachs, Bank of America Merrill Lynch, Morgan Stanley.

Dimon ha dichiarato che “non è ancora detto che JP Morgan confermi la clamorosa retromarcia”. Il CEO riferisce che sono in atto valutazioni sulla domanda potenziale dei clienti. La richiesta di trading sul Bitcoin potrebbe essere destinata ad aumentare di qui a breve, per via del carattere mainstream del trading. Naturalmente la JP Morgan non vuole restare indietro.

Cosa ne pensa Deutsche Bank? 

Il capo strategist di Deutsche Bank, Ulrich Stephan, ha usato toni meno ottimisti sul Bitcoin: “gli investitori di tutti i giorni dovrebbero guardarsene bene”. Ma spezza una lancia a favore: “non si può negare che la tecnologia sottostante a questi sistemi possa avere uno sviluppo progressivo nel tempo”.

Quando scoppia la Bolla?

Nessuno lo sa. E il bello (o brutto) delle bolle è proprio questo. Fortunatamente ci sono tutti i mezzi e gli strumenti per potersi coprire da forti rischi. Se l’approccio rimane fedele alle basilari regole di educazione finanziaria, non c’è niente da preoccuparsi.

Ieri Giuseppe Vegas, il numero uno della CONSOB, ha tenuto una lectio magistrali presso l’aula magna del Dipartimento di studi per l’economia e l’impresa dell’Università del Piemonte orientale. Nel suo intervento la visione sul Bitcoin è molto chiara: “I Bitcoin hanno un trend di quotazione così elevato che rappresentano una ‘bolla’ che prima o poi è destinata a scoppiare”.

Ha poi precisato: “noi seguiamo il fenomeno perché potrebbero esserci dei risparmiatori che hanno investito in Bitcoin, oppure che li hanno utilizzati per comperare dei prodotti, che potrebbero essere seriamente danneggiati. In ogni caso bisogna intervenire senza perdere ulteriore tempo”.

Queste le parole di Vegas mentre nel mondo si diffonde, giorno dopo giorno, la cripto epidemia. E, potenzialmente, chi attende la bolla aspetta giorno dopo giorno che la quotazione del Bitcoin crolli di colpo per il gusto di dire “io lo avevo detto”. Fino a quel giorno, però, ad avere la meglio saranno coloro che avranno attuato una strategia corretta di approccio. Si tratti di Bitcoin, si tratti di valute, si tratti di azionario. Le regole che stanno alla base di ogni investimento sono uguali per tutti.

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