In un rapporto commissionato dal Parlamento Europeo nuove prospettive di sviluppo per cripto e blockchain. Intanto Malta diventa il primo stato a legalizzarle.
IL RAPPORTO UE
Anche per le istituzioni europee è arrivato il momento di riconoscere la realtà dei fatti. Dopo aver avviato in aprile la prima intesa sulla Blockchain degli Stati Europei, il parlamento di Bruxelles continua sulla scia. Infatti, in un rapporto di ben 33 pagine appositamente richiesto dalla Commissione per gli affari economici e monetari, arriva un importante riconoscimento.
Le valute virtuali vengono definite “una forma contemporanea di denaro privato”, in grado di garantire sicurezza e trasparenza, analizzandone pro e contro.
Lo studio riconosce una sorta di dignità alle cryptocurrencies, nonostante le critiche di numerosi economisti e i dubbi di qualche esponente del mondo finanziario.
Secondo i principali autori dello studio, Marek Dabrowski e Lukasz Janikowski, un aspetto sul quale non si può trascendere è la loro regolamentazione. Pertanto, è necessario trattarle come qualunque altro strumento finanziario, specialmente dal punto di vista fiscale.
Tra i punti del report, ovviamente anche quello della capacità da parte delle cripto di porsi in antagonismo con le valute tradizionali.
E’ indubbio che, attualmente, il loro valore e diffusione sia marginale rispetto alle cosiddette valute flat. L’intero paniere composto dalle oltre 1500 criptovalute in circolazione non supera i 300 miliardi di dollari come controvalore.
Questo dovrebbe scongiurare, nell’immediato futuro, un eventuale posizione predominante, in attesa del lavoro che verrà fatto nei singoli paesi. Da qui, è giusto iniziare a pensare le valute digitali come un elemento permanente dell’economia globale.
L’AVAMPOSTO MALTESE
Mentre il resto dell’Unione studia e si rapporta, a La Valletta sembrano avere le idee chiare.
La piccola isola al centro del mediterraneo, e stato membro, è il primo ad approvare tre progetti di legge per la tecnologia blockchain.
Come ha riportato Malta Today, il “Malta Digital Innovation Authority Act”, l’”Innovative Technological Arrangement and Services Act” e il “Virtual Financial Asset Act” sono I tre pilastri. Sulla base di questi progetti, verrà costruito l’intero quadro normativo e giuridico per disciplinare ICO e progetti collegati, le imprese basate su blockchain e un’autorità di controllo.
Per il primo ministro, Joseph Muscat, le valute virtuali sono il futuro del denaro, “la base di una nuova economia”. Dello stesso avviso è Silvio Schembri, sotto segretario maltese per i Servizi Finanziari e l’Innovazione e l’Economia Digitale. Per Schembri Malta diventa così “la prima nazione al mondo a offrire un quadro legale per il settore“. È un passo importante anche per l’Unione Europea, di cui Malta è Stato membro.