Il ministro della Giustizia sudcoreano Park Sang-ki ha dichiarato la sua profonda preoccupazione per il mondo delle valute digitali. Nella sua dichiarazione ha, inoltre, affermato che: “il governo di Seul sta mettendo a punto una legge per vietare il trading sul Bitcoin”.

E giù. Ecco le ripercussioni dell’analisi fondamentale sul mondo delle cripto. Come nella finanza tradizionale le notizie creano sussulti. Ed ecco che Bitstamp ha registrato un minimo di 12.800 dollari. A seguire tutte le altre cripto più importanti come Ripple.

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Il Fatto

La Corea del Sud ha mostrato preoccupazioni per gli investitori. In realtà queste rimostranza fanno da eco a quelle già accorate provenienti dalla Cina. Il Financial Times ha dunque riportato che il governo di Pechino ha attuato delle nuove restrizioni sull’attività di mining di Bitcoin.

Come è ben noto l’attività di produzione di Bitcoin comporta un eccessivo consumo di energia. Ma a preoccupare seriamente le autorità governative cinesi sono i rischi finanziari connessi all’attività di trading sul Bitcoin. Pechino avrebbe dunque limitato le Ico (Initial Coin Offering). Le ICO funzionano come un classico sistema di crowdfunding con il quale le start-up, in genere, accumulano il capitale di partenza. Ma Pechino si dice pronta a imporre nuove restrizioni anche ai broker e al trading su cryptovalute.

E lo zio Warren ci mette la sua

Anche Buffett, il terzo uomo più ricco del pianeta, ha contribuito ad innescare queste vendite a catena di Bitcoin. Durante un’intervista rilasciata alla Cnbc, il ceo di Berkshire Hathaway ha dichiarato che le sue compagnie non “posseggono e non intendono investire mai in criptomonete”. Il vecchio Warren ha affermato che “non sa come, quando e come accadrà” ma “quasi certamente le criptovalute faranno una brutta fine”.

E con Buffet si allunga il corteo di vecchi volponi della finanza che hanno criticato, o criticano ancora, il mondo delle Critpovalute.

Tra di essi ci preme ricordare il CEO di JP Morgan Jamie Dimon. Dimon aveva affermato che le criptovalute sono “una grande frode” assai similare a quella famosa “bolla dei tulipani“.

In un secondo momento, però, prima del lancio del future da parte del CME di Chicaco avvenuto nel mese di dicembre, Dimon ha fatto marcia indietro. Fu durante un intervista alla alla Fox che Dimon affermò di restare critico sulle Ico. Ha però definito il sistema blockchain come qualcosa di “reale. Ha poi dichiarato che per ciò che concerne le criptovalute, “bisogna esaminarle singolarmente”.