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Bitcoin Turchia: boom ricerche dopo tonfo della lira turca

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A quanto sembra Bitcoin e Turchia stanno acquistando sempre più interesse tra i cittadini turchi. Preoccupazione giustificata dalle conseguenze del licenziamento del governatore della Banca Centrale Turca Naci Agbal. Infatti, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan lo ha rimosso dal suo ruolo, dopo aver risollevato la lira turca dai suoi minimi storici. Un obiettivo raggiunto ricorrendo anche all’aumento dei tassi di interesse e combattere l’inflazione. Una scelta che ha turbato logicamente i mercati internazionali facendo sprofondare il valore della moneta di Ankara del 14%.

Su Google Trends, la parola Bitcoin in Turchia ha registrato un picco di oltre 566% come query più ricercata sul motore di ricerca.

Bitcoin e Turchia: cittadini alla caccia di riserva di valore

bitcoin turchia

Il Bitcoin inizia la sua settimana ritornando su quota 58 mila dollari nonostante nel week end si attestasse sui 56 mila. Uno dei fattori che ha contribuito al rialzo della criptovaluta è da ricondursi a una serie di eventi. Tra questi il licenziamento del governatore della banca centrale Turca Naci Agbal, sostituito con Şahap Kavcıoğlu che è un banchiere ed ex politico.

Una mossa che agli investitori internazionali ed hai mercati non ha infuso alcuna sicurezza. Anzi, il valore della lira turca (TRY) è arrivato ai suoi minimi storici da novembre, perdendo quasi il 15%.

Bitcoin e Banche Centrali

L’arrivo del nuovo presidente della Banca Centrale non è in linea con le attese dei mercati per via delle sue idee di politica monetaria. Il lavoro svolto dal predecessore, Agbal, era stato favorevolmente accolto, andando incontro a un aumento dei tassi per preservare anche il valore della lira turca.
Al contrario, Kavcıoğlu sembrerebbe orientato verso un maggiore controllo e interventi sui capitali piuttosto che aumentare i tassi.

Un’ipotesi che ha scatenato la reazione dei cittadini turchi, con la keyword Bitcoin che è schizzata del 566% nel volume delle ricerche. Tra l’altro, il popolo turco è già un affezionato utilizzatore e detentore di Bitcoin come riserva di valore. Infatti uno dei motivi che sta alimentando la corsa alla criptovaluta come bene di rifugio digitale è collegata ai rischi e le decisioni delle istituzioni centrali.

In merito al recente episodio in turchia, Ulrich Leuchtmann di Commerzbank ha dichiarato:

“Potrebbe anche essere che i rialzi dei tassi di interesse siano ancora una volta consentiti da Erdogan in una fase di deprezzamento della lira simile a una crisi, ma i recenti sviluppi avrebbero dovuto mostrare agli operatori che anche in questo caso non ci si può aspettare un cambiamento sostenibile del regime di politica monetaria”.

“L’effetto calmante degli aumenti dei tassi di interesse è stato probabilmente in gran parte distrutto”.

 

Diverso è il tono di Alex Gladstein, Chief Strategy Officer presso la Human Rights Foundation che ritiene:

Una nazione di 82 milioni vede la sua valuta crollare del 15% in un solo giorno. Non a caso la Turchia ha uno dei più alti utilizzi pro capite di Bitcoin al mondo. Un numero crescente di turchi sta scegliendo pacificamente un sistema monetario diverso che i loro oppressori non possono controllare

L’interesse del ministero delle finanze Turco

Per quanto riguarda le criptovalute e le aziende che ci ruotano intorno, in Turchia attualmente non esiste alcuna regolamentazione. Una situazione alla quale il governo di Ankara sembra voler trovare una soluzione.

Un interesse che va oltre quello dei cittadini interessati a proteggere i loro capitali o interessati a speculare. Infatti, il ministero del tesoro ha annunciato l’intenzione di collaborare con la Banca Centrale per stabilire delle linee guida sulle monete digitali. Che ha riportato in una nota:

“Condividiamo le crescenti preoccupazioni sulle criptovalute con il resto del mondo. Gli sviluppi (sulle criptovalute in tutto il mondo) e lo stato delle criptovalute in Turchia sono monitorati da vicino dal nostro ministero”.


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