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Bitcoin ETF: tutti i motivi del crollo delle criptovalute

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Crollo Bitcoin: cosa succede all’ETF Bitcoin? Quali sono i motivi del crollo? C’entra forse il Coronavirus? 

Il mese di febbraio non si è chiuso in maniera positiva per le criptovalute e per il Bitcoin. 

A cavallo tra febbraio e marzo, infatti, tutte le criptovalute hanno registrato crolli molto importanti. In 7 giorni le quotazioni hanno perso, in media, il 15%. Chiaramente, come ormai sappiamo, la quotazione del Bitcoin è strettamente legata all’andamento di tutte le alt coin che, allo stato attuale, vivono di correlazione diretta col BTC. 

Il mercato delle criptovalute è stato, quindi, urtato da alcuni fattori essenziali che, a livello globale, hanno creato delle ripercussioni sul prezzo? Vediamo i dettagli. 

Bitcoin ETF e crollo delle cripto: una premessa

Innanzitutto è necessario ricordare come il 2020 sia partito in maniera estremamente positiva. Non solo per il Bitcoin, ma per tutte le altre criptovalute che sono andate incontro ad un vistoso e incoraggiante apprezzamento.

Il Bitcoin, infatti, si è riportato sopra la soglia psicologica dei 10.000$, livello chiave per tutti gli analisti e gli investitori. Purtroppo la zona non è stata consolidata dal mercato.

Da quel livello i prezzi sono andati verso una caduta importante. È curioso che questo sia accaduto nel momento in cui anche i mercati globali tradizionali sono andati incontro ad una brusca caduta a causa dell’emergenza Coronavirus che si sta diffondendo in tutto il pianeta. 

Il problema cardine è che tantissimi investitori avevano immaginato il Bitcoin come una sorta di nuovo bene rifugio. Secondo questo ragionamento, infatti, il Coronavirus avrebbe dovuto portare ad un rialzo repentino della criptovaluta, proprio dal momento in cui gli investitori avrebbero iniziato a liquidare azioni e valute fiat.

E invece nulla di tutto ciò è accaduto. Il Bitcoin non ha quindi funto da bene rifugio e sembra essere svincolato dalla diffusione del Coronavirus.

Ma per quale motivo, allora, il Bitcoin è andato incontro a questo nuovo ribasso? 

Bitcoin ETF sempre più lontano: è colpa della SEC? 

In realtà uno dei motivi più attendibili di questo inaspettato crollo potrebbe essere una sentenza della Securities and Exchange Commission (SEC) negli USA. I fatti sono chiari e incontrovertibili. Nella giornata di Mercoledì 26 febbraio la SEC ha bocciato il progetto della società Wilshire Phoenix. Company newyorkese, nonché società di asset manager, la Wilshire Phoenix si è vista rigettata la propria proposta di ETF sul Bitcoin. 

A prendere la decisione ferma e irrevocabile è stata proprio la SEC. In realtà la storia di questo ETF affonda le sue radici molto tempo fa. 

Infatti il progetto ha preso vita nel mese di gennaio del 2019. Alla domanda sono stati apportati ben 6 emendamenti e 13 mesi di lunga e interminabile attesa. La SEC, come si può leggere nelle note riguardanti i motivi della bocciatura, è preoccupata per la sicurezza degli investitori e per il rischio di manipolazione del Bitcoin. 

Bitcoin ETF: cosa dice la SEC?

Si legge:

“La Commissione conclude che il NYSE Arca non ha stabilito che il mercato dei bitcoin in questione possiede una resistenza alla manipolazione unica al di là di quella dei mercati della sicurezza o delle materie prime tradizionali tale da essere intrinsecamente resistente alla manipolazione”

Stando alle dichiarazioni di William Herrmann, attuale amministratore delegato di Wilshire Phoenix, l’ETF sta diventando uno strumento sempre più indispensabile per permettere al Bitcoin di fare il suo ingresso sul mercato regolamentato. Questo perché solo mediante uno strumento del genere si potrebbe permettere agli investitori di accedere alle criptovalute sotto il controllo di una regolamentazione.

Diventerebbe, quindi, il mezzo più sicuro per investire in Bitcoin. Ma la SEC non sembra interessata. Secondo Herrmann, a prescindere dall’ETF o no, il prezzo delle criptovalute è destinato ad aumentare nel tempo perché la domanda per il comparto cripto è in costante crescita. 

La reazione del mercato 

L’attesa per questa decisione era molta e il mercato non ha tardato nel trasformare la reazione in un importante crollo. I prezzi, nella giornata di mercoledì, sono scesi del 6%. Infatti il Bitcoin è ritornato sotto i $ 9.000 per andare oltre e trovare tregua solo intorno alla soglia 8.500$. 

Negli anni passati la SEC aveva già rifiutato di regolamentare un ETF Bitcoins o altri coin ETF. Infatti la sentenza era abbastanza scontata, e non è stata di certo una gran sorpresa per gli esperti del settore. 

“Non vedevo alcuna ragione valida per cui questo sarebbe stato accettato quando gli altri fossero stati negati”.

Questo quanto affermato dell’esperto di Bloomberg James Seyffart. 

Ma quindi: cosa c’è di nuovo? C’è di nuovo che questa volta le parole della SEC sembrano essere definitive. Questo si può evincere dalla relazione, dove emerge chiaramente che la SEC non è affatto intenzionata a dare il via libera ad un ETF sul Bitcoin, né adesso, né nell’imminente futuro. 

Bitcoin ETF reazione grafici

Bitcoin ETF: alla SEC sono tutti contro XBT?

La risposta è no. Hester Peirce, che è commissario della SEC, è conosciuta da tutti con il nome di “cripto mom”, che significa “mamma cripto”. 

Le sue dichiarazioni hanno un tono ben diverso. 

Secondo lei il rifiuto dimostra

“che questa Commissione non è disposta ad approvare la quotazione di qualsiasi prodotto che fornirebbe accesso al mercato per bitcoin e che nessun deposito soddisferà gli standard sempre mutevoli che questa Commissione insiste per applicare ai prodotti correlati ai bitcoin e solo ai prodotti correlati ai bitcoin.”

Secondo il progetto di Wilshire, infatti, per contrastare i momenti di enorme volatilità del Bitcoin si sarebbe dovuto investire in obbligazioni. Quando il prezzo si sarebbe stabilizzato, invece, si sarebbe dovuta invertire la posizione. 

In una dichiarazione pubblica, dove Wilshire ha messo a nudo tutto il suo disappunto e la sua disapprovazione per la scelta della SEC, ha dichiarato: 

“Abbiamo fatto ogni sforzo per attirare l’attenzione della SEC su questo importante problema, incluso intraprendere un’analisi approfondita che è stata messa a disposizione del personale della SEC, presentare dati chiave e offrire di fornire informazioni aggiuntive per facilitare la quotazione di un bitcoin regolamentato tanto necessario negli Stati Uniti”. 

Il 2020 sembrava essere rosa e fori: cosa cambia?

All’inizio dell’anno le cripto parevano essere entrate in una fase fortemente ascendente. La causa è da riscontrarsi in quelle che sono state le tensioni mondiali tra USA e Iran che hanno portato, per qualche settimana, a delle potenziali destabilizzazioni politiche ed economiche.

Anche l’avvento del Coronavirus e il crollo dei mercati tradizionali stava lasciando sperare che il Bitcoin fosse diventato una sorta di bene rifugio. La paura è che il mercato globale possa essere abbattuto dallo scoppio di una pandemia. Per questo motivo molti credevano che Bitcoin avrebbe reagito come oro e Yen. 

Ma con il blocco dell’ETF Bitcoin e il crollo di questi ultimi giorni analisti e investitori hanno riportato i piedi per terra e hanno iniziato a riesaminare il Bitcoin secondo le proprie metriche e le proprie caratteristiche. 

Infatti a mio avviso, ma anche secondo analisti più pregevoli e autorevoli di me, il valore del Bitcoin e delle criptovalute non è legato alle dinamiche dei mercati tradizionali. 

L’Euro o il Dollaro sono vincolati ai tassi di interesse, al PIL e al mercato del lavoro. Il Bitcoin, invece, è guidato dalla Domanda ed è uno dei motivi per cui rimane stabile quando gli altri mercati sono in bilico, e potenzialmente entra in bilico quando gli altri mercati sono stabili. 

Bitcoin ETF: il crollo come un temporale passeggero

Attenzione a questo 2020. Si parla dell’anno chiave per il mercato delle criptovalute. Infatti analisti e investitori continuano ad essere ottimisti e a cercare degli spunti rialzisti. Questo per svariati motivi: 

  1. Primo tra tutti l’halving e quindi tutto il comparto mining. Infatti da maggio il numero di Bitcoin per premiare i minatori verrà dimezzato. Questa prassi dovrebbe portare, come accaduto in precedenza, ad un aumento nel tempo del prezzo. 
  2. In arrivo anche un soft fork entro la fine dell’anno. Infatti si attende con ansia questa novità che è stata definita come “una delle aggiunte più innovative” che sia stata applicata al Bitcoin e alla sua tecnologia. Infatti, a differenza dell’hard fork, il soft fork è solo una modifica di protocollo. Questo significa che non sarà necessario aggiornare tutti i nodi. Si tratta, dunque, di una implementazione retrocompatibile che migliorerà sia la scalabilità che la privacy del Bitcoin. 
  3. Per ciò che riguarda le altre imminenti novità, Bakkt, la nota piattaforma di exchange su criptovalute famosa per essere stata tra le prime ad inserire i future, ha annunciato la sua mossa. Si tratta di un’app consumer per acquistare con Bitcoin e criptovalute. A quanto pare Starbucks diventerà la prima catena ad integrare questo nuovo sistema, ma a quanto pare anche Microsoft e Boston Consulting Group hanno nutrito interesse per questa evoluzione. 

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