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📉 BITCOIN spacciato? La colpa è dei fondamentali. Si chiama “regulatory pressure”

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Perché crolla il Bitcoin? Si chiama Regulatory Pressure. Questa volta entrano in gioco gli Stati Uniti

Nuove Restrizioni per le criptovalute sul mercato USA. I cryptoinvestitori continuano a vendere.

Un inizio brutale, che molti ricorderanno, quello che questo 2018 ha riservato al mondo delle criptovalute. Un crollo vistoso, inarrestabile. Le lacrime di chi ha comprato Bitcoin a 20.000 $, convinto che il mercato avesse una sola direzione. Alla fine innumerevoli investitori si sono, oggi, ritrovati con un pugno di mosche in mano, dopo che il BTC perde un altro 16%, portandosi a 5.981$ alle 8 di Londra.

Anche Ethereum, Ripple e Litecoin sono crollate di almeno il 16%.

Le cause

Le cause di questo violento movimento a ribasso sono da riscontrare in un incontro che si svolgerà oggi pomeriggio. Al tavolo tecnico presenzieranno i capi della Commodity Futures Trading Commission e della Securities and Exchange Commission che compariranno dinnanzi al Senate Banking Committee per discutere l’argomento cripto. Si tratta dei due principali osservatori del mercato americano. A quanto pare avrebbero in programma di proporre al Congresso la supervisione federale sugli exchange.

Secondo Zhou Shuoji, socio fondatore di FBG Capital,  società di investimento di criptovaluta con sede a Singapore: “Il mercato sta avvertendo una regulatory pressure”,

Regulatory Pressure: di cosa parliamo?

In sostanza il concetto sta ad indicare che le cripto subiscono la pressione normativa. Infatti il BTC ha iniziato a registrare prestazioni catastrofiche dopo che i governi di tutto il mondo hanno deciso di attuare delle forti restrizioni per contravvenire al problema del reingaggio di denaro sporco. Le criptovalute del paniere Coinmarketcap.com, nel 2018,  hanno perso più di $ 500 miliardi di valore.

I governi frenano con nuove misure cautelari, gli emittenti delle carte di credito hanno bloccato gli acquisti e gli investitori sono entrati sempre più nel panico liquidando le proprie posizioni.

Uno sguardo tecnico

Checché se ne dica, gli indicatori tecnici non mostrano segnali di ripresa per la quotazione del BTC. Il Moving Average Convergence Divergence suggerisce che la strada a ribasso è ancora aperta, da quando sono iniziate le forti vendite nel mese di dicembre del 2017, dopo aver registrato record storici a 20.000$.

Il bitcoin, inoltre, si assesta al di sotto della media mobile a 200 giorni. È la prima volta che accade in più di due anni. L’ultima volta era l’agosto del 2015. Nelle due settimane successive la cripto valuta ha perso il 24% del suo valore.

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