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BITCOIN a 100.000$ tra 5 anni? Possibile! Ti spieghiamo il perché

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La stampa del pianeta ha celebrato il funerale del Bitcoin centinaia di volte ormai. Ma fino a questo momento, puntualmente, il BTC è crollato per poi rinascere dalle sue ceneri più bello e forte di prima, come l’araba fenice. E questa estate? Stessa storia. E noi di elysium lo avevamo detto: quota 6000$ ha da sempre rappresentato un punto cardine per la quotazione del BTC. Oggi siamo ben oltre la soglia degli 8000$, con un incremento di 2000$ solo in quest’ultimo mese di luglio.

Uno scatto importante che conferma la forte volatilità della cripto più famosa e e capitalizzata del pianeta.

Cosa c’è dietro questo rialzo?

Con ogni probabilità il problema risiede in un fatto cardine: il Bitcoin fa parte di un mercato non regolamentato. Ivi l’insider trading non è cosa assai rara. A fine giugno circolavano delle voci su grosse vendite Tali voci, rivelatesi infondate, hanno portato la quotazione al più basso prezzo possibile per permettere ai potenziali acquirenti di entrare a mercato. Dietro questo rimbalzo, dunque, va riscontrato un motivo tecnico: l’interesse degli acquirenti di comprare Bitcoin al prezzo più conveniente possibile sfruttando ogni mezzo, anche quelli più spregiudicati in un settore ancora agli esordi.

Il tutto ha incrementato la volatilità. Ma del resto il mercato senza volatilità non avrebbe ragione d’esistere. Lo dimostra l’andamento di Amazon, di Apple, di Fiat: di tutti gli strumenti finanziari su cui si può investire. Oggi tutto questo capita col bitcoin. Sembra assurdo, ma è così: specie quando si pensa, per quanto sia difficile, che potrebbe trattarsi dell’equivalente digitale dell’oro. Questo cosa significa? Che tra 5-10 anni, se il Bitcoin si affermerà davvero come oro digitale, non sarà complicato immaginarlo a 100mila dollari.

Come si arriva a queste deduzioni?

BTC è svincolato dall’andamento degli altri asset. È svincolato persino dell’andamento del dollaro americano. Se in questo contesto parliamo, dunque, di diversificazione, potrebbe avere senso investire almeno il 2% del proprio portafoglio. Allo stato attuale il totale dei patrimoni gestiti sul pianeta ammonta a 100 trilioni di dollari. Basterebbe che solo il 2% degli stessi si canalizzasse verso Bitcoin per portare la sua capitalizzazione a 2 trilioni (invece che gli attuali 130 miliardi) e quindi ad un prezzo di 100mila dollari. Se bitcoin dovesse confermarsi come oro digitale,  considerando che l’oro fisico capitalizza ad oggi 8 trilioni di dollari, rispettando tale proporzione non è difficile immaginare bitcoin a 400mila dollari. D’altro canto, però, se l’esperimento fallisse il prezzo potrebbe crollare a zero. Questo significa che è comunque saggio investire con prudenza. Qualora, però, il prezzo del BTC dovesse dimostrarsi sostenibile la quotazione andrà sempre più su.

Cosa dicono gli esperti?

«Negli ultimi mesi abbiamo visto il bitcoin scambiato a livelli che noi definiamo “value”, e cioè l’area $5.500/$6.000, confermando una certa domanda tra i buyers – afferma Ivan Gowan, ceo di Capital.com, al Sole24ore -. E questo ha fatto da “supporto tecnico” al prezzo».

Di qui a breve anche i media potrebbero iniziare a parlare nuovamente di Bitcoin. «Negli ultimi giorni ci sono stati due rumors a “favore” delle criptovalute. In primo luogo vanno segnalati i report secondo cui BlackRock abbia idea di costituire un team dedicato a valutare le opportunità di investire nelle cripto – afferma Gowan -. A questi rumor va aggiunta la notizia di inizio settimana in base a cui potremmo essere vicini all’approvazione di un Etf sul Bitcoin. Ci sta che abbia contribuito a rialzare il prezzo. Tutto ciò, alla fine, non fa che contribuire ad accrescere credibilità per il mondo delle criptovalute».

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