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Aiuti UE: in arrivo altri 6,5 miliardi del SURE all’Italia

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I programmi di sostegno annunciati dall’Unione Europea, confermate anche in queste ultime settimane dalla BCE, procedono verso un’ulteriore step.
Stavolta, nell’ambito del programma di aiuti UE denominato SURE, sono previsti fondi ue per l’Italia per sostenere l’aumento della spesa pubblica.

Aiuti UE: che cos’è il SURE

L’acronimo di SURE in inglese è “Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency”. Tradotto significa: “supporto per ridurre il rischio di disoccupazione in situazioni di emergenza”, in pratica un fondo per sostenere il lavoro negli stati membri. Una delle tante misure previste dagli aiuti europei per fronteggiare gli effetti della pandemia in tutta Europa.

La dotazione finanziaria prevista è di 100 miliardi di euro sotto forma di prestiti a condizioni molto vantaggiose per gli stati membri. Un sostegno economico per consentire ai governi nazionali di sostenere l’aumento dei costi per i programmi di sostegno.

Tra queste la creazione di programmi di riduzione dell’orario lavorativo e sostegno al lavoro autonomo.
Per quanto riguarda l’Italia, serviranno a sostenere il finanziamento della cassa integrazione e gli aiuti UE agli autonomi e professionisti.

Fondi Sure: 14 miliardi a 9 paesi membri

aiuti ue

Gli aiuti sure erogati dalla Commissione Europea coinvolgono 9 paesi membri:
Croazia, Cipro, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Slovenia e Spagna. Si tratta di una seconda tranche di aiuti, dei quali l’Italia ha già ricevuto 10 miliardi di euro. La suddivisione degli aiuti è così ripartita (cifre in EUR):

Croazia: 510 milioni
Cipro: 250 milioni
Grecia: 2 miliardi
Italia: ulteriori 6,5 miliardi
Lettonia: 120 milioni
Lituania: 300 milioni
Malta: 120 milioni
Slovenia: 200 milioni
Spagna: ulteriori 4 miliardi

Il sostegno della Commissione Europea

A sostegno della misura sono arrivate le dichiarazione degli esponenti della Commissione. In particolare, in merito agli aiuti UE la presidentessa Ursula von der Leyen ha dichiarato:

 

“La seconda ondata sta colpendo duramente l’Europa, ma l’UE è pronta a dare il suo sostegno. Vogliamo proteggere le persone da questo virus ma vogliamo anche proteggere i loro posti di lavoro, poiché questa crisi colpisce anche le imprese. Molti posti di lavoro sono a rischio. Lo strumento SURE ci consente di mobilitare fino a 100 miliardi di € in prestiti a favore dei paesi dell’UE, per contribuire a finanziare i regimi di riduzione dell’orario lavorativo. Questa seconda erogazione di 14 miliardi di € aiuterà i lavoratori a percepire un reddito e presto altri fondi saranno messi a disposizione.”

Senza mancare di annunciarlo su tweet con una serie di post nelle varie lingue dei paesi destinatari degli aiuti.

Stesso tono per quanto riguarda il commissario al bilancio Johaness Hahn:

“La seconda erogazione di fondi SURE è stata ancora una volta un grande successo e sono lieto che abbia consentito ai cittadini di un maggior numero di Stati membri di ricevere un sostegno tanto necessario in tempi di crisi.”

Entusiasmo al quale si aggiunge quello del Commissario per l’Economia Paolo Geniloni che nel merito è “orgoglioso che la Commissione contribuisca a portare speranza e sostegno.”

Di certo, questi aiuti UE potranno contribuire a portare un po’ di ottimismo sulle speranze di ripresa. Un sostegno concreto che arriva a margine dei piani di stimolo che la BCE per tramite della sua presidentessa Christine Lagarde si è impegnata a garantire.

Leggi anche MES: l’Italia si svende all’Europa? Ecco come stanno le cose

 

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