Uno degli argomenti più caldi dell’ultimo periodo è relativo a covid e aiuti di stato. Importanti informazioni in merito all’autodichiarazione saranno presto emanati dall’Agenzia delle Entrate, nel frattempo la bozza del MEF indica quali sono i limiti e cosa fare in caso di superamento delle quote fissate.
Aiuti di Stato Covid: il via alle autodichiarazioni e relativi limiti
Il precedente anno fiscale è stato ricco di aiuti di stato alle imprese covid e adesso che arrivano le prime istruzioni in merito alla compilazione dell’autodichiarazione, sono molte le domande che affollano gli utenti. Gli aiuti di stato covid quali sono? A quanto è stato fissato il de minimis aiuti di stato covid? Quali sono le condizioni e i limiti per beneficiare di tali misure emergenziali?
In visione dei suddetti quesiti, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, grazie alla bozza del decreto attuativo, ha diffuso le prime indicazioni utili alla compilazione dell’autodichiarazione. Ovviamente per le istruzioni dettagliate bisognerà attendere il testo definitivo dell’Agenzia delle Entrate, ma per ora è possibile visionare la bozza che indica nel dettaglio limiti e conseguenze del superamento dei contributi covid aiuti di stato.
Aiuti di stato covid: quali sono e quali regole bisogna rispettare
Per aiuti di stato si intendono tutti quei trasferimenti di denaro e risorse pubbliche, che il governo attua a favore di determinate imprese. Questo provvedimento è espressamente vietato dalla normativa europea, in quanto tali agevolazioni rischiano di falsare il mercato.
Ovviamente a causa dello stato di emergenza in cui si trova lo stato italiano e per far fronte agli effetti negativi della pandemia. Per questo si tratta di provvedimenti temporanei che comprendono misure a sostegno dell’economia italiana nell’ambito dell’emergenza da covid-19.
Il termine è fissato al 31 dicembre 2021 e tutti coloro che intendono accedere a questi finanziamenti covid aiuti di stato, devono rispettare dei requisiti minimi e precise condizioni. Per comprendere se la propria azienda può accedere o meno a una determinata agevolazione, bisogna considerare tre elementi chiave:
- la data a cui si riferisce il credito d’imposta
- l’entità del contributo a fondo perduto
- e se eventualmente già si è beneficiari di altri aiuti di stato.
In tale quadro generale si inserisce l’autodichiarazione degli aiuti di stato covid-19, in cui il titolare di ogni impresa si prende la responsabilità di riportate tutte le agevolazioni e crediti ricevuti con relativi benefici, nell’ambito del quadro temporaneo.
Aiuti di stato covid: cosa succede se si superano i limiti
L’articolo 1 del Decreto Legislativo Sostegni indica un elenco che riporta i limiti degli aiuti di stato alle imprese covid, varati nel contesto emergenziale nazionale. I contributi a fondo perduto sono in cima alla lista e di seguito i bonus covid aiuti di stato con gli annessi massimali.
Come anticipato al momento si tratta solo di una bozza e a breve arriveranno istruzioni più dettagliate. Ad ogni modo è già chiaro che le imprese che hanno avuto accesso ad aiuti di stato, come forma di sostegno ad un costo fisso, devono compilare l’autodichiarazione. Ossia un documento che mostri il rispetto delle condizioni di accesso:
- calo minimo del 30% del fatturato complessivo rispetto al 2019;
- non superamento del 70% dei costi fissi non coperti, anche se con le piccole imprese tale percentuale sale al 90.
Ne caso in cui dopo un’attenta analisi ci si rende conto di aver superato i limiti previsti si può agire in soli tre modi:
- restituire volontariamente l’importo risultante in eccedenza;
- detrarre il surplus, a cui aggiungere gli interessi statali, dagli aiuti successivi;
- in mancanza di nuovi aiuti o nel caso in cui le nuove agevolazioni non coprano l’importo ricevuto in eccedenza, provvedere alla restituzione delle somme.
Se l’impresa non restituisce gli importi, sarà l’Agenzia delle Entrate a stabile termini e modalità di recupero del credito.
Il Registro Nazionale Aiuti di Stato
Nell’ambito degli aiuti di stato e relativi problemi legati al superamento dei limiti, viene in aiuto il RNA aiuti di stato covid. Si tratta di un registro che permette di verificare gli aiuti concessi alle imprese e accertarsi del rispetto delle norme comunitarie europee. Con questa raccolta si può controllare il cumulo dei benefici e bonus covid aiuti di stato concessi alle singole aziende, il rispetto dei requisiti de minimis e l’osservanza dei massimali.
Grazie al Rna le amministrazioni pubbliche possono effettuare i dovuti controlli prima e durante l’erogazione di un’agevolazione.
Questo permette all’utente di verificare eventuali visure che riportano gli aiuti di stato covid, a cui già si è avuto accesso per evitare di incorrere in un cumulo. Tale strumento riporta l’elenco delle concessioni emanate e i codici identificativi che dimostrano il rilascio di un aiuto. È inoltre disponibile una lista in cui sono riportati i soggetti che devono restituire le eccedenze e che quindi non possono accedere a ulteriori bonus statali.
Quindi il Registro Nazionale degli Aiuti di Stato agevola il lavoro della amministrazioni e tutela l’utente. In che modo? Evitando il rischio di richiedere aiuti a cui non potrebbe avere diritto.
Contributi covid e aiuti di stato: considerazioni
Attualmente sono disponibili tramite la bozza del MEF e il RNA, tutte le informazioni minime di cui ha bisogno l’impresa nell’ambito degli aiuti di stato covid. Forse non tutti i passaggi sono chiari al 100% e per questo bisognerà attendere l’Agenzia delle Entrate. Tuttavia è già possibile farsi un’idea di ciò che verrà richiesto a breve. Grazie a questa considerazione ogni utente che ha avuto accesso a una qualche forma di covid 19 aiuti di stato, saprà come muoversi e quali requisiti e massimali rispettare.
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