L’Arzigogolo mentale sull’espressione ABRACADABRA:
Nella/e Cabale modernizzate da personaggi dediti solo allo studio delle entrate economiche, abbiamo la certezza che “la” ABRACADABRA sia una formula di una non precisata magia dei piani sottili, potrete leggere fiumi di fantasiose cabalate popolari in merito.
Alcune considerazioni
Abracadabra: qualche dettaglio in numerologia
La parola di 11 lettere Abracadabra era usata come incantesimo ed era incisa sui Cammei portata come amuleto sul petto, sotto gli abiti. Sembra comparire per la prima volta come formula magica nel Liber medicinalis dell’erudito medico di Caracalla, Quinto Sereno Sammonico nel III secolo, appartenente ad ambienti gnostici della dottrina di Basilide, assai diffusi anche a Roma nel II e III secolo. Quinto Sereno Sammonico, cita come cura per la malattia lo scritto abracadabra in forma triangolare con 66 lettere 34 col vertice capovolto.
ABRACADABRA in greco antico è una parola composta con la vocale alfa è ripetuta ben 5 volte, e 6 consonanti, in tutto 11 lettere, e 11 è il 5° numero primo. L’addizione del 5 o Pentagono, l’Uomo, con il 6 l’Esagono, il Macrocosmo, fornisce il numero 11=5+6. Il labirinto della cattedrale gotica di Chartres35 è formato con 11 spire o anelli. Si entra sulla sinistra, contando dall’esterno la prima curva è nella 5 a pista.
Il numero 5
Cinque è il numero dell’uomo! Se sottraiamo il numero 5 delle spire con la prima svolta otteniamo il numero 6 = 11-5. Il labirinto al suo centro ha 6 lobi che formano con la direzione di arrivo, un fiore con il suo gambo, che ricorda una rosa selvatica.
Il valore numerico della corrispondente parola greca è:
1+2+100+1+20+1+4+1+2+100+1 = 233.Il numero 233 è intimamente legato ai numeri primi detti incorruttibili, infatti, è il 50° numero primo, è la somma di 11 numeri primi consecutivi (5+7+11+13+17+19+23+29+31+37+41).
Il numero 233 è il 13° nella successione di Fibonacci. Può essere espresso come somma di due quadrati (233=132 +82). Il pitmene di 233 è 2+3+3 = 8.
Una forma di abracadabra troncata rappresentata su una croce di piombo, è stata ritrovata in una tomba della cattedrale di Losanna sulla quale figurano incise più volte, su entrambe le facce, soltanto i segmenti della parola abracadabra: abraca, abrac, abra.
Un’altra parola greca di 13 lettere, simile ad abracadabra è ABLANATHANALBA (ABLANATHANALBA), veniva anch’essa scritta su pergamene vergini in forma triangolare capovolta.
Questa formula era in Egitto pronunciata, come carmina cioè cantata. Si trova anche in numerose preghiere-scongiuro del Medioevo Cristiano e incisa, come mezzo di difesa, sullo stesso simbolo della Croce.
Disposte triangolarmente le 13 lettere generano il numero 91, che è visualizzabile come il 6° numero esagonale centrato, un esagono con 6 punti per lato. Le tre diagonali sono composte di 11 punti, 30+1=31 punti. L’esagono è riempito con 6 Tetractis Pitagorico 6×10=60.
Abracadabra: conclusioni
Godfrey Higgins aveva quasi ragione, perché in effetti il termine “Abracadabra” fu in seguito il termine sacro gnostico “Abrasax”. Quest’ultima è a sua volta la corruzione delle più antiche e sacre parole copte o egiziane: una formula magica con un significato simbolico di “non farmi del male”, usata per divinità, che significa “padre” nei geroglifici. Di solito è attaccato ad amuleti o incantesimi e indossato sotto i vestiti sul petto sotto forma di Tat. (In Favola di Venezia (1977) di Hugo Pratt viene nominato Abraxas con riferimento ai contesti della libera muratoria)
Nella concezione medievale le undici lettere della parola si riferiscono a tradizioni di leggi primordiali divine. Per fare in modo che l’amuleto sia efficace è necessario che la parola venga scritta in ordine decrescente, secondo un preciso schema palindromo.
Mediante le lettere di ciascuna riga la lettera A, ossia la legge divina (l’alito divino,logos, il suono originario), è portata sulla terra.