🇮🇹 25 aprile in Italia: la festa di quella libertà
pagata a caro prezzo.
Introduciamo l’argomento
Oggi si celebra la festa della Libertà Nazionale; libertà dal regime nazi-fascista che aveva perso la guerra. In tutti i paesi d’Europa, e anche in Italia, erano nati i movimenti di Resistenza. Essi diedero vita ad una guerra parallela all’interno degli stati per cacciare i nazisti e i fascisti che, senza dubbio, avevano soppresso molte guarentigie e libertà individuali. Già nel ’43, infatti, il ruolo della Resistenza divenne importante: dapprima disorganizzati, col tempo si diede vita alle brigate che, già dal nome, sigillavano un mandato: quello di ridare dignità ad una Nazione unita sconfitta dalla guerra dopo il ventennio fascista. Tra queste ricordiamo le brigate “Garibaldi”, “Giustizia e Libertà”, “Matteotti”, “Mazzini” e “Autonome”.
Italiani contro Italiani
La lotta partigiana si indirizzò contro tutto ciò che restava del Fascismo. In particolare contro i repubblichini di Salò, molti dei quali ragazzi sedicenni che avevano ancora una fede cieca nei riguardi del proprio Duce. I partigiani portarono avanti l’opera di liberalizzazione della nazione, anche al costo della vita, ma sacrificandone altrettante.
Uniti in nome dell’Antifascismo.
Cosa successe il 25 aprile 1945?
Il 25 aprile 1945 Sandro Pertini parlò dalla radio del Comitato di Liberazione.
“Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire.”
I nazifascisti erano ormai prossimi ad arrendersi. I partigiani avevano programmato “l’attacco definitivo”. Il 25 aprile del 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) proclamò l’insurrezione in tutti i territori occupati dai tedeschi.
Vennero, quindi, attaccati tutti i presidi ancora in piedi, mentre repubblichini e tedeschi furono costretti a ritirarsi da Milano e Torino, dove la stessa popolazione insorse. La sera del 25 aprile Benito Mussolini abbandonò Milano nel suo ultimo viaggio vero Como. Il 28 aprile venne giustiziato dai partigiani senza nessun processo e il suo copro esposto a piazzale Loreto. In tutto questo è essenziale ricordare che la gente moriva. A scannarsi, però, non erano solo gli Italiani contro gli occupanti, ma soprattutto Italiani contro Italiani.
Sputare su questa ricorrenza significa disprezzare la vita
Dopo il 25 aprile del 1945 venne messa a punto una vera e propria epurazione. I partigiani, ancora armati e organizzati, iniziarono a massacrare tutti quelli che erano sospettati di essere vicini al regime. Gli storici parlano di più di migliaia e migliaia di persone uccise secondo le stime storiche contemporanee.